A lezione di merenda, nelle scuole arriva "una macchinetta per amica" con yogurt e frutta secca

Il progetto promosso dal Cnr-Upp. Il ricercatore Roberto Volpe: «Una strategia per contrastare il sovrappeso anche nell’età giovanile»

A lezione di merenda, nelle scuole arriva "una macchinetta per amica" con yogurt e frutta secca
di Graziella Melina
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 06:49

La corretta alimentazione si impara anche a scuola.

E non solo con lezioni teoriche su come evitare sovrappeso e obesità, ma soprattutto mettendo a disposizione cibi freschi e salutari. Se infatti i ragazzi evitano di fare merenda con snack e merendine, i benefici sull’organismo non tardano ad arrivare, come hanno dimostrato i responsabili del progetto “Una macchinetta per amica”, realizzato dall’Unità prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Upp), in collaborazione con la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con la Lithuanian Heart Association e condotto sotto l’egida dell’European Heart Network (Ehn) di Bruxelles.

All’iniziativa hanno partecipato dirigenti scolastici, docenti e studenti di vari istituti superiori di Roma, Latina e Priverno per l’Italia e di Vilnius e Panevezys per la Lituania. I risultati, pubblicati sul Journal of Food and Nutrition Sciences, non lasciano dubbi: dopo circa 6 mesi, nel gruppo d’intervento composto da 156 studenti, che a scuola hanno consumato solo cibi salutari, si è avuta una riduzione dell’indice di massa corporeo (Bmi) del 2,1% negli studenti italiani e del 2,2% in quelli lituani, mentre nel gruppo di controllo, composto da 174 studenti, che hanno continuato a servirsi delle macchinette o dei panini tradizionali, il Bmi degli studenti italiani è rimasto invariato, mentre in quelli lituani è aumentato dello 0,5%. Inoltre, nei gruppi d’intervento italiano e lituano, si è osservato un aumento delle conoscenze sulla nutrizione salutare, rispettivamente del 53,4% e del 21,6% (versus, rispettivamente, + 2,5% e +3,0% nel gruppo di controllo). Per centrare l’obiettivo è bastato dunque ricorrere a piccoli accorgimenti, alla portata di tutti, e quindi replicabili in qualsiasi istituto scolastico. «L’iniziativa – spiega Roberto Volpe, ricercatore del Cnr-Upp, ideatore e responsabile del progetto – ha permesso di diffondere tra docenti e studenti i principi della sana alimentazione attraverso seminari mirati e sostituendo alle macchinette automatiche distributrici di cibi e bevande presenti nelle scuole, che contengono alimenti ricchi in grassi, zuccheri, sale, macchinette con prodotti a medio-basso contenuto di questi componenti».

IL CAMBIO

Niente merendine mangiate in grandi quantità, dunque, o snack carichi di sale, in bella vista nei corridoi, al bar o all’entrata degli edifici scolastici. «Tra i cibi inseriti – precisa Volpe – yogurt in vasetti e da bere, succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, fette biscottate, cracker senza grassi aggiunti, patatine non fritte, chips croccanti non fritte, frutta fresca essiccata, frutta secca in bustine da 30 grammi, biscotti ipocalorici, barrette ipocaloriche. Nelle scuole in cui era presente invece un bar o un catering esterno, coinvolgendo e sensibilizzando i gestori, sono stati messi a disposizione panini salutari a base, ad esempio, di tonno sgocciolato e pomodoro, di bresaola o fesa di tacchino o di prosciutto senza grasso e insalata o pomodoro». Il problema del sovrappeso tra i ragazzi è molto diffuso: secondo un report della Società italiana di Pediatria e della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, in Italia due bambini su 10 sono in sovrappeso, uno su 10 è obeso.

Non solo. Un bambino obeso su 20 ha la glicemia alta, condizione definita di pre-diabete, cioè un’alterazione del metabolismo del glucosio che però può ancora regredire. Più del 30% dei bambini obesi ha trigliceridi e colesterolo elevati. E ancora: più del 30% dei bambini obesi hanno grasso accumulato nel fegato e più del 10% dei bambini obesi ha valori pressori superiori alla norma. Del resto, i dati di dell’Istituto Superiore di Sanità lo spiegano con chiarezza: dal 21% al 29,6% degli studenti tra 11 e 15 anni non consuma la prima colazione nei giorni di scuola e meno del 10% svolge almeno un’ora quotidiana di attività motoria, come consigliato dall’Oms.

EDUCARE

 Eppure, come raccomandano gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, è importante educare a una corretta alimentazione fin da piccoli. Per questo, è utile per esempio rispettare sempre l’orario dei pasti; niente giochi o tv mentre si è a tavola. Importante, secondo gli esperti, è coinvolgere il bambino, dalla spesa alla preparazione del pasto; riducendo così il rischio di sviluppare antipatie dannose per alcuni alimenti. «Coinvolgere il mondo della scuola formando ed educando gli insegnanti, gli studenti e i gestori della ristorazione ai principi della sana alimentazione e intervenendo sulle macchinette distributrici di bibite e merendine – ribadisce Volpe – può essere dunque una strategia per contrastare il sovrappeso e l’obesità giovanile. Così facendo agiamo anche contro le diseguaglianze socioeconomico-culturali e ciò perché l’obesità non è solo legata a fattori genetici o comportamentali, ma può dipendere anche da altri aspetti come un’istruzione non adeguata o un basso reddito, fattori che spesso coincidono». 

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