Gli esperti hanno monitorato lo stato di salute cardiovascolare di oltre 3,5 milioni di persone sposate, single, vedove o divorziate con una serie di esami per valutare la salute delle arterie in vari distretti corporei, sia periferici (gambe) sia “centrali”, come cuore e cervello.
E' emerso che, a parità di altri fattori che possono influenzare il rischio cardiovascolare di una persona, come ad esempio il peso e la pressione alta, gli individue di entrambi i sessi sposati avevano un rischio cardiovascolare globalmente ridotto, con minore periocolo di soffrire di problemi vascolari sia periferici sia ai principali vasi che irrorano il cervello e il cuore, compresi ictus e infarto. Viceversa, essere divorziati o vedosvi comporta un rischio maggiore per la salute vascolare rispetto all'essere single o sposati.
Il matrimonio risulta tanto più protettivo per la salute vascolare, quanto più giovani sono i coniugi. Resta da capire quali aspetti del matrimonio siano artefici di questo effetto protettivo: tra i possibili indiziati vi sono un migliore stato socioeconomico dei due coniugi, la cooperazione e l'aiuto reciproco sul fronte salute o il riflesso dei benefici emotivi dell'avere un compagno.
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