Il matrimonio è una “terapia”
protegge cuore e cervello

1 Minuto di Lettura
Venerdì 28 Marzo 2014, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 22:44
ROMA Sposarsi riduce il rischio cardiovascolare, specie prima dei 50 anni. Lo rivela uno studio di Carlos Alvair della New York University, Langone Medical Cemter, presentato alle sessioni scientifiche del congresso dell'American college of cardiology a Washington.
Gli esperti hanno monitorato lo stato di salute cardiovascolare di oltre 3,5 milioni di persone sposate, single, vedove o divorziate con una serie di esami per valutare la salute delle arterie in vari distretti corporei, sia periferici (gambe) sia “centrali”, come cuore e cervello.

E' emerso che, a parità di altri fattori che possono influenzare il rischio cardiovascolare di una persona, come ad esempio il peso e la pressione alta, gli individue di entrambi i sessi sposati avevano un rischio cardiovascolare globalmente ridotto, con minore periocolo di soffrire di problemi vascolari sia periferici sia ai principali vasi che irrorano il cervello e il cuore, compresi ictus e infarto. Viceversa, essere divorziati o vedosvi comporta un rischio maggiore per la salute vascolare rispetto all'essere single o sposati.

Il matrimonio risulta tanto più protettivo per la salute vascolare, quanto più giovani sono i coniugi. Resta da capire quali aspetti del matrimonio siano artefici di questo effetto protettivo: tra i possibili indiziati vi sono un migliore stato socioeconomico dei due coniugi, la cooperazione e l'aiuto reciproco sul fronte salute o il riflesso dei benefici emotivi dell'avere un compagno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA