Elio Rosati, segretario Cittadinanzattiva Lazio: «Pronto Soccorso vanno sostenuti. Troppi pazienti in attesa di posti letto»

Le parole del segretario regionale

Elio Rosati, segretario Cittadinanzattiva Lazio: «Pronto Soccorso vanno sostenuti. Troppi pazienti in attesa di posti letto»
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Venerdì 22 Luglio 2022, 13:38

«Non più tardi di 10 giorni fa avevamo lanciato l’ennesimo allarme sulla situazione dei Pronto Soccorso del Lazio. E oggi, puntualmente, continuiamo a raccogliere segnalazioni ai limiti della disperazione da parte di cittadini che chiedono un posto letto in un reparto da diversi giorni». Questo il quadro delineato da Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.

«Nella giornata di ieri il numero delle segnalazioni è stato significativo e uniforme.

Siamo in una situazione di assenza di scelte decise da parte delle Direzioni verso, in particolare, i Reparti di Medicina. Una situazione che produce il mix per la “tempesta perfetta". Abbiamo sempre rispettato le responsabilità che la parte tecnica, insieme a quella politica, hanno in carico in un periodo storico di straordinaria eccezionalità. Ma questo non è un alibi per giustificare, minimizzare o non prendere decisioni verso quelle strutture sanitarie e reparti che non riescono a dare una soluzione organizzativa, pratica e pronta ai bisogni primari dei cittadini».

«E allora in questa situazione non possiamo attendere la nomina del Responsabile dell’Area Ospedaliera, area rimasta già vacante per diversi mesi in periodo Covid dopo le dimissioni del dottor Giuseppe Spiga», ha aggiunto Rosati.

«Esiste una Direzione regionale delle politiche della salute che è deputata a decidere, indirizzare e determinare le azioni di governo che, a cascata, le Aziende Sanitarie e Ospedaliere devono “mettere a terra” e rendere operative. Oggi è chiaro che questo percorso istituzionale è totalmente fuori controllo: ne è prova la costante, incessante e rilevante situazione di sofferenza dei cittadini che accedono al PS, unico presidio sanitario pubblico accessibile e sempre aperto».

«Sono mesi che operatori sanitari dei Pronto Soccorso con spirito di sacrificio sono a disposizione dei bisogni dei cittadini. E sono mesi che molti cittadini ricorrono al PS come unica via all’accesso alla sanità pubblica. Ora riteniamo la misura colma. Per la dignità dei cittadini, degli operatori sanitari e delle stesse istituzioni sanitarie pubbliche perché, e questo è un aspetto delicato, il rischio concreto di disaffezione verso il servizio pubblico, la rabbia sociale e la capacità o meno di gestire questi fenomeni producono, alimentano e creano un ambiente favorevole alla violenza verso gli operatori sanitari. Ora spetta alla Regione Lazio nelle sue diverse articolazioni e responsabilità dare risposte chiare, certe, risolutive verso questa esigenza primaria dei cittadini. Ne va della tenuta del servizio sanitario pubblico e del lavoro eccezionale svolto in tempi difficili”.

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