Covid, in Ciociaria cresce l'incidenza dei contagi e scarseggiano i posti letto

Covid, in Ciociaria cresce l'incidenza dei contagi e scarseggiano i posti letto
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 22 Luglio 2022, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 08:37

Calano i casi, aumentano le guarigioni ma anche i ricoveri, c'è ancora un morto e soprattutto tornano le ambulanze in fila all'esterno del pronto soccorso. Picco o non, la pandemia da Covid 19 continua ad avere i suoi effetti e la provincia di Frosinone continua a essere tra quelle a maggiore incidenza ogni 100.000 abitanti.
Ma andiamo con ordine. Il consueto bollettino della Asl parla di 675 nuovi positivi, circa 200 in meno del giorno precedente, di 775 guarigioni e purtroppo ancora di un decesso. Un uomo di 76 anni di Boville Ernica. Il rapporto tra contagi riscontrati e tamponi (ne sono stati effettuati 2995) è del 22% in linea con il dato nazionale e regionale. A preoccupare, però, sono i ricoveri. Erano 85 mercoledì, sono stati 88 ieri. La crescita è esponenziale e gli ospedali si stanno riorganizzando, ma intanto a farne le spese è come spesso accade il pronto soccorso. Ieri intorno alle 13 cinque le ambulanze in attesa di poter sbarellare cioè di riprendere gli ausili con i quali avevano accompagnato i pazienti. All'interno del dipartimento di emergenza, infatti, non c'erano letti visita o barelle sufficienti ed era necessario far attendere su quelle dei mezzi di soccorso. Vicenda che riguarda non solo lo Spaziani di Frosinone, sia chiaro, ma quando parliamo di salute il male comune - per citare un proverbio - non è mai mezzo gaudio.
L'APPROFONDIMENTO
Ma perché questa situazione? L'analisi della Fondazione Gimbe offre un punto di vista importante. Dopo 5 settimane di aumento, inizia l'inversione della curva dei nuovi casi di Covid-19: nella settimana dal 13 al 19 luglio sono stati infatti 631.700 (con una media di 90 mila al giorno), a fronte dei 728.700 della settimana precedente, pari a -13,3%. Mentre continuano a aumentare i decessi che sono stati 823 a fronte di 692 della settimana precedente, con un aumento del 18,9%. È stabile il numero dei tamponi rapidi e molecolari effettuati: sono stati 2.517.540 nella settimana 6-12 luglio a 2.560.557 del 13-19 luglio. Continuano a crescere, invece, le reinfezioni, che dal 6 al 13 luglio sono state in tutto 79.179, con un'incidenza dell'11,7%, rispetto al 10,8% della settimana precedente.
«A metà luglio, dopo il raggiungimento del picco, - spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - è iniziata la discesa dei nuovi casi, che tuttavia potrebbe essere più lenta del previsto a causa del numero molto elevato di casi non noti alle statistiche ufficiali che rappresentano un moltiplicatore dei contagi».
Nonostante i contagi siano in flessione, infatti, in 62 province l'incidenza supera ancora i 1.000 nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti. Tra queste c'è anche la provincia di Frosinone (1.175 casi), dato che inevitabilmente incide anche sui ricoveri. Perché la variante Omicron 5 è particolarmente aggressiva, perché ci sono sottovarianti difficili da trattare e perché i fragili - benché vaccinati - hanno bisogno di un letto d'ospedale. Anche in questo caso essere in compagnia di altre 61 province - oltre la metà di quelle italiane - più che far pensare a un problema comune costringe a riorganizzare i servizi e aumentare i letti Covid. Con conseguenze che conosciamo già: dai ritardi per l'attività ordinaria allo stop agli interventi chirurgici programmati. Non ci siamo ancora, ma è un rischio concreto.
LA PROTESTA
A fronte di questa situazione prosegue il presidio delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil che lamentano «carenza cronica di personale che costringe spesso i lavoratori a turni doppi». Se l'emergenza Covid proseguirà con questi ritmi il rischio che siano la norma le doppie turnazioni esiste. A meno che non si vogliano bloccare le ferie (o chiudere interi reparti) in assenza di rinforzi indispensabili per il personale.
 

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