Pfizer: «Vaccino raccomandato per il richiamo a 21 giorni, attenersi agli studi». Piani regioni a rischio

Piani regioni a rischio

Pfizer, seconda dose: «Vaccino studiato per il richiamo a 21 giorni, attenersi agli studi»
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Martedì 11 Maggio 2021, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 09:45

Polemica sulla seconda dose del vaccino Pfizer. Il richiamo «è studiato a 21 giorni» e non 35. Lo dichiara a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, commentando l'allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose deciso con una circolare dal Ministero della salute e adottato ieri nel Lazio. «Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni – spiega Marino –. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito».

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Cosa succede nel Lazio - La regione guidata da Nicola Zingaretti ieri ha annunciato che gli appuntamenti fissati dal 17 maggio in poi per la seconda dose di Pfizer sarebbero stati spostati di due settimane. Quindi non più un intervallo di 21 giorni tra una dose e l'altra, ma di 35. Una scelta che segue la circolare emanata dal Ministero della Salute e che recepisce il parere del Comitato tecnico scientifico, secondo cui non ci sarebbero controindicazioni a uno slittamento della seconda dose del vaccino prodotto dalla casa farmaceutica statunitense. Il Lazio è così diventata le prime regioni in Italia ad applicare questa indicazione, che consente di vaccinare più persone con la prima dose e quindi immunizzare in mento tempo possibile la maggior parte della popolazione del territorio. Anche se, bisogna ricordare, che per avere una protenzione completa contro il virus (ovvero al 95% come indicato da Pfizer) è necessario attendere due settimane dalla seconda dose. Ma, dall'altra parte, anche una sola iniezione di Pfizer protegge dalle forme gravi di Covid.

La casa farmaceutica, però, non è d'accordo con lo spostamento della seconda iniezione.

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I dubbi di Pfizer - L'azienda farmaceutica statunitense ha dubbi sullo spostamento della seconda dose. «È una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l'autorizzazione», conclude a Sky TG24 Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia commentando l'allungamento a 5 settimane della finestra per la somministrazione della seconda dose. 

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