Pfizer, richiamo nel Lazio passa da 3 a 5 settimane: cosa cambia per le prenotazioni

Pfizer, richiamo nel Lazio passa da 3 a 5 settimane: cosa cambia per chi ha già prenotato
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Lunedì 10 Maggio 2021, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 09:59

Passano da tre a cinque settimane i richiami del vaccino Pfizer nel Lazio. Un'operazione che consentirà di recuperare circa 100mila slot di prenotazioni per le prime dosi nel mese di maggio. L'annuncio è stato dato oggi dall'Unità di crisi regionale che ha spiegato: «A partire dal lunedì 17 maggio saranno estesi i richiami del vaccino Pfizer a 5 settimane, ossia 35 giorni. Tutti gli interessati verranno avvisati in anticipo via sms e l'allungamento, recependo le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) e della Struttura Commissariale, consentirà un aumento della platea delle prime dosi del vaccino Pfizer a partire già dal mese in corso, determinando un aumento della copertura della popolazione». 

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Cosa cambia - In sostanza chi, ad esempio, ha appuntamento per il richiamo il 17 maggio lo farà sempre nello stesso luogo e alla stessa ora ma il 31 di maggio.

Nulla cambia al momento per gli altri vaccini. L'estensione del richiamo a 5 settimane «consentirà di recuperare circa 100 mila slot di Pfizer nel mese di maggio» ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. Proprio ieri l'Unità di crisi regionale aveva reso noto che per il mese di maggio erano state «prenotate tutte le dosi disponibili» di Pfizer mentre erano ancora disponibili «100 mila slot di prenotazione per il vaccino AstraZeneca e il monodose di Johnson e Johnson».

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I casi a Roma città sono 300 - E dopo il «grande successo» dell'open day di Astrazeneca a Rieti non si escluderebbe di poter organizzare un'iniziativa simile anche in hub della Capitale. Intanto sono 2 milioni e 350 mila le somministrazioni effettuate finora nel Lazio e sono oltre 765 mila le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. E nelle ultime 24 ore si registrano 680 nuovi positivi (-108 rispetto a ieri), 17 decessi (+7) e +1.463 guariti. I casi a Roma città sono a quota 300. «Diminuiscono i casi, mentre aumentano i decessi, i ricoveri e le terapie intensive - spiega D'Amato - iIl rapporto tra positivi e tamponi è a 6%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 4%».

 

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