Rieccoli, sono i medici, parecchi a dire il vero, che rifiutano di vaccinare nei loro ambulatori. L’esatto contrario dei loro colleghi che resistono e rischiano in trincea, nel silenzio angosciato nei reparti di terapia intensiva, eroi senza galloni. Rifiuti a mezza bocca, giustificazioni da superlavoro, critiche alla organizzazione sanitaria nella distribuzione degli antidoti. I quali, per ora, sono dati in arrivo ma se ne lamenta la mancanza.
Nella giungla infestata di distinguo di tutti i generi prosperata intorno al Covid 19, le defezioni di gruppetti di medici delle Asl che indossano i camici dell’obiezione alla somministrazione del vaccino aggiungono un tocco di troppo, un fuori giri che suscita preoccupazione e anche stizza. Obiettori senza argomenti questi dottori prima ancora che dalle leggi e dai giuramenti sembrano tirarsi fuori da una corsa verso la salvezza dalla pandemia che deve coinvolgere tutti, con determinazione e urgenza.
Uniche condizioni per uscirne indenni e magari anche vivi.
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