Condivideva il potere legislativo con il governo e il Senato del Regno (non toccato dalla riforma del 1939, ma fascistizzato con la nomina di ben 211 nuovi senatori). Tuttavia il suo ruolo, così come quello del Senato, era complementare; infatti l'art. 2 della legge istitutiva recitava: "Il Senato del Regno e la Camera dei fasci e delle corporazioni collaborano col governo alla formazione delle leggi". La Camera dei fasci e delle corporazioni (così come il Senato) discuteva e approvava in assemblea plenaria, su relazione delle commissioni competenti, i soli disegni di legge indicati nella legge istitutiva (quelli di carattere costituzionale, le deleghe legislative di carattere generale, i progetti di bilancio e i rendiconti consuntivi dello stato.
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