Curcio, condannato come mandante di quegli omicidi, scrisse il volantino di rivendicazione insieme agli altri dirigenti delle BR non senza titubanza, specificando come l'evento non fosse stato pianificato dall'organizzazione.
Curcio, che non ha mai sparato personalmente, viene condannato a trent'anni per associazione sovversiva, banda armata e come mandante dell’omicidio.
Attualmente Renato Curcio vive in un casolare, in Piemonte. Scrive e cura libri sul mondo del lavoro, sulla condizione carceraria e su tutte le istituzioni totali, in particolare sugli internati nei manicomi giudiziari e sui portatori di handicap.