Sabato, sui social e nelle chat di WhatsApp, giravano una foto e un appello drammatico: a Roma era scomparso un liceale, e prima di sparire aveva annunciato il suicidio su Instagram. Il messaggio oltretutto era accompagnato da un vero e proprio romanzo autobiografico, quasi trecento pagine scaricabili sul web. Nella premessa il ragazzo dichiarava «quando leggerete questo probabilmente io sarò già morto», poi spiegava quale fosse il suo vero proposito: «Non voglio essere morto a vuoto. Voglio che la mia storia e i miei pensieri rimangano, e perché questo accada ho bisogno di voi. Realizzate il mio sogno: fate uscire il mio libro». Il suicidio come strumento di marketing: così a 17 anni Lucio, nell’urlare la sua ribellione al mondo, si dimostrava in realtà in piena sintonia con la propria epoca.
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