L'appello di una scrittrice ai romani: raccontatemi i vostri ricordi degli anni Cinquanta

L'appello di una scrittrice ai romani: raccontatemi i vostri ricordi degli anni Cinquanta
di Pietro Piovani
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Lunedì 17 Agosto 2020, 00:14
I gialli del commissario Clodoveo sono uno di quei piccoli fenomeni editoriali che avvengono sul web e di cui è difficile accorgersi, perché il mercato dei libri online segue spesso percorsi sotterranei. Cristina Stillitano, giornalista e scrittrice, ha messo in vendita il suo primo romanzo su Amazon, senza un editore, ottendendo un successo inaspettato. Così ora ha pubblicato un secondo episodio (titolo: “La donna a metà”) di quella che a questo punto può chiamarsi una serie e di cui molto probabilmente arriverà una terza puntata. Ne scriviamo qui perché la vera protagonista di questi gialli, più ancora dell'investigatore Agostino Clodoveo, è Roma e la sua gente. Non i romani di oggi, ma quelli degli anni Cinquanta: l'autrice colloca le sue trame poliziesche nella città dei nostri padri (per i lettori più giovani: dei nostri nonni), ricostruita attraverso una meticolosa ricerca di documenti e testimonianze. Sono veri e propri romanzi storici che contribuiscono a conservare la memoria di un'epoca ormai lontanissima, ma senza cadere nella trappola della nostalgia e della calligrafia. Le lambrette e i bordelli, i balli sul barcone del Ciriola in riva al Tevere, gli aborti clandestini, le riunioni davanti a un nuovissimo apparecchio tecnologico chiamato televisore, nella sezione della Dc, per assistere alle prime trasmissioni della Rai: è la storia vissuta da tutti, quella che di solito non entra nei manuali di Storia. Per il suo prossimo libro la Stillitano sta pensando di lanciare un appello a tutti i romani che negli anni Cinquanta c'erano e hanno episodi o luoghi da raccontare. Una “caccia dei ricordi”, come la chiama lei, per costruire collettivamente le fondamenta di un nuovo romanzo.
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