Libri vecchi: «vietato buttarli». Ma in casa nessuno li vuole

Libri vecchi: «vietato buttarli». Ma in casa nessuno li vuole
di Pietro Piovani
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Lunedì 20 Luglio 2020, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 09:59
A viale dei Quattro Venti c’è un cassonetto dell’Ama dove spesso la gente butta cumuli di libri vecchi. In genere li lasciano accanto al cassonetto della carta, non dentro, forse pensando che qualcuno passando potrebbe essere interessato a prenderseli. I proprietari di quei volumi li abbandonano lì probabilmente dopo aver tentato, invano, di piazzarli al mercatino dell’usato che si trova a pochi metri di distanza.

Quando compaiono i libri accanto al cassonetto, si solleva puntualmente l’indignazione generale. «Che vergogna, la cultura non si butta nella spazzatura, è un peccato mortale. Del resto di che ti sorprendi, siamo un popolo di ignoranti», commentava qualche giorno fa una signora osservando la pila di saggi, romanzi ed enciclopedie anni Ottanta accatastata sul marciapiede. Un uomo, anche lui di passaggio, ha captato la protesta e le ha domandato: «Perché non se li prende lei?». E la donna: «Non posso, a casa mia siamo già pieni».

Il punto è proprio questo: in Italia si vendono ogni anno più di 20 milioni di copie, ed è impensabile che questa montagna di carta venga accumulata all’infinito nelle case, e lo spazio delle biblioteche consente di conservare una selezione ragionata di titoli, certo non l’intera produzione editoriale del Paese. I libri nella spazzatura di viale Quattro Venti fanno un brutto effetto, ma rassegniamoci: li vedremo ancora.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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