Quando la Lazio rifiutò la sfida con il Barcellona “franchista”

Quando la Lazio rifiutò la sfida con il Barcellona “franchista”
di Romolo Buffoni
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Domenica 18 Ottobre 2020, 00:00

Quarantacinque anni fa in Spagna il regime del Caudillo Francisco Franco stava esalando gli ultimi respiri assieme allo stesso Generale, scomparso il 20 novembre del 1975 dopo 39 anni al potere. Furono giorni violenti, in un ottobre insanguinato dalle fucilazioni degli oppositori che indignarono la comunità internazionale compresa l’Italia e... la Lazio. Sì perché i biancocelesti partecipavano alla Coppa Uefa e, al sorteggio del secondo turno dopo aver eliminato i sovietici del Chernomorets (tripletta di Chinaglia a ribaltare lo 0-1 dell’andata a Odessa) pescarono il Barcellona.

Il presidente Umberto Lenzini fu messo sotto pressione: «Non si può concedere la sfida sportiva agli spagnoli franchisti», si paventò addirittura il rischio di un attentato dell’Eta.

Erano anni spiccatamente ideologici e Lenzini finì col cedere: la Lazio si rifiutò di ospitare il 22 ottobre ‘75 all’Olimpico i blaugrana di Cruijff, Neeskens e Asensi rinunciando al conseguente incasso milionario (ossigeno puro all’epoca senza sponsor e diritti tv). Oggi, come 45 anni fa, la Uefa ufficializzò la rinuncia e lo 0-3 a tavolino. I biancocelesti andarono in Spagna per giocare il ritorno e persero 4-0. Nessun altro si rifiutò di sfidare il Barça che finì la corsa in semifinale contro il Liverpool (che poi vinse la Coppa). Fu quella la prima e, finora, unica volta in cui la Lazio incrociò i blaugrana.

romolo.buffoni@ilmessaggero.it

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