Il pizzo per il compito fa tremare la chat

di Raffaella Troili
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Maggio 2017, 00:05
a me serve whatsapp per organizzarmi con i compagni riguardo le tecniche per copiare domani al compito di matematica daje
@GOLDVLAN

Prendiamo un noto liceo scientifico del centro, in zona Salaria. Il tempo stringe, c’è da recuperare insufficienze, spuntare un 6, evitare debiti e ripetizioni estive, poter chiudere bottega e riparlarne a settembre. Mettiamo pure che manca meno di un mese, che l’8 giugno suona l’ultima campanella, sospesi anche i colloqui tranne per i casi disperati. Scattano le operazioni di salvataggio. E tra una verifica in extremis e un’interrogazione da recuperare, gli stratagemmi rischiano di oltrepassare il lecito. Dicevamo, una bella mattina la prof di fisica manda uno studente a prendere una cosa nell’armadietto in segreteria. Lui si imbatte nelle tracce di un compito che a breve assegnerà in un’altra classe, di più piccoli. Scatta una foto e pensa bene di “vendersi” il bottino, avvicina uno studente interessato, «fai una chat su whatsapp, chi vuole il compito sborsa 2 euro e 50». E’ solo una delle due tracce, la prof le assegna a file, ma tocca rischiare, c’è chi si gioca l’anno. Una trentina di ragazzini spavaldi e pronti a tutto si fa tentare, finché la notizia non arriva a un paio di genitori. Scattano, come si dice a Roma, le pizze. La chat scompare, il pizzo non si paga, il compito di fisica viene atteso in rigoroso silenzio tra famiglie che danno capocciate al muro per non darle ai figli. E figli in piena adolescenza, gli ormoni più forti della paura di una denuncia, curiosi di vedere quale fila sorteggerà la Dea bendata. Alla fine, tutto si spariglia, perché chi già stentava riesce a sbagliare pure il compito copiato, non c’è una fila che spicca e una che affonda, la prof non si accorge di niente. Quasi quasi erano meglio i vecchi foglietti ma chissà se ci sono i secchioni di una volta. 

raffaella.troili@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA