Coronavirus, traffico e sveglie all'alba: cosa non ci manca dell'uscire fuori

Coronavirus, traffico e sveglie all'alba: cosa non ci manca dell'uscire fuori
di Veronica Cursi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2020, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 10:10

Questa quarantena ci ha tolto tantissime cose, ci focalizziamo solo su quelle. Ma pensateci bene c'è anche qualcosa del mondo lì fuori che non ci manca affatto. La sveglia alle 5 del mattino per Giada che lavora dall'altra parte di Roma, i 45 minuti sulla Tangenziale che ci mette Carlotta per andare e tornare dall'ufficio, mangiare insalata pronta davanti al computer per Andrea che a casa è diventato uno chef provetto. E poi l'ansia del lunedì che ha Margherita ogni volta che finisce il weekend tanto adesso i giorni sono tutti uguali, struccarsi la sera visto che Laura non si mette un fondotinta dai primi di marzo. E la lista sarebbe ancora lunga: la giacca e la cravatta, l'incubo di dover decidere come vestirsi il venerdì sera, vedere ogni giorno il collega che non sopporti.

Coronavirus, «Casa mia è piena di gente». E lo chiamano isolamento

Coronavirus, bambini in "quarantena": le foto delle mamme diventano virali

Certo, una magra consolazione rispetto all'infinita lista dei desideri che ognuno di noi ha stilato per quando si potrà riuscire di casa. Famiglie e amici da riabbracciare, viaggi, cene al ristorante, gite al mare, progetti da realizzare. Ma pensare che l'isolamento abbia anche qualche lato positivo ci aiuta a vivere meglio questi giorni difficili. Con l'obiettivo che quando sarà tutto finito ci ritroveremo e sarà meglio di prima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA