Quand’è che un uomo diventa padre?

di Maria Lombardi
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Venerdì 18 Aprile 2014, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:31
Una toccante riflessione

sull'essenza della paternit

#fatherandson @Mvalentini
«Per sempre insieme». Il piccolo Keita stringe tra le sue mani quelle della mamma e del papà, le strofina l'una all'altra, «per sempre insieme» ripete alla madre che non l'ha partorito e al padre che non gli somiglia.



Ma lui ancora non sa d'essere lì per caso, e nemmeno loro. Cinque anni prima in ospedale qualcuno ha scherzato con il destino di Keita e di



Ryusei, scambiandoli nella culla. Adesso il figlio dell'architetto di successo è il figlio di un commerciante sfigato e viceversa. L'ospedale scopre l'errore e informa le famiglie. Tutto cambia, l'amore affievolito dai dubbi. Chi è il padre? I geni valgono più della storia che si costruisce insieme? Più della pazienza e del tempo? Domande che tormentano due coppie nel film “Father and son” del giapponese Hirokazu Kore-eda (ancora nelle sale). Tormento antico che è cronaca di questi giorni, dopo lo scambio degli embrioni all'ospedale Pertini. Chi è la madre? Chi dà la vita o chi la nutre e la cura?



Risolvono i bambini, in “Father and son”, con le domande che i genitori non osano fare e le risposte che non trovano. «Da questo momento il tuo papà sarò io», comunica l'architetto a Ryusei, il figlio di sangue. «Perché?», chiede lui. «Perché non importa?». Il bambino scappa dalla famiglia nuova, per lui il padre è chi gli ha mostrato come volano gli aquiloni. E il figlio – insegna agli adulti il piccolo Keita – è chi ti guarda anche mentre dormi, e quella tenerezza la ruba e la conserva, in una macchina fotografica.

maria.lombardi@ilmessaggero.it