Roma Caput mundi anche per le buche stradali

di Mario Ajello
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Domenica 29 Dicembre 2013, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 10:11
Oggi, Milano come Roma: strade piene di buche



@Leilapalermo No. Come Roma, no. Come Roma è impossibile. Giù le mani dal primato della nostra città e nessuno osi vantare più buche di noi in mezzo alle vie. Non siamo diventati Caput mundi a caso e le voragini quirite - Glup: è stata inghiottita una Vespa. Glup: è finita nel pozzo stradale una moto, anzi una macchinetta - presto diventeranno parte integrante e qualificata del tour d’Italie per i viaggiatori più curiosi. Ecco una guida per le diverse tipologie di baratri urbani. C’è la buca simplex: un crepaccio che può contenere fino a venti veicoli a due ruote di diversa cilindrata. C’è quella con sorpresa archeologica: asfalto crepato e, giù giù, si può arrivare fino a toccare l’antica pavimentazione da strada romana del primo secolo avanti Cristo. Dove già sbatterono le corna chissà quanti viandanti di quei tempi. C’è quella con sanpietrini nel fondo. Quella con l’acqua. Quella con l’olio. Quella mista acqua-olio-cacca d’uccello (variante: acqua-olio-foglie bagnate). Quella da corsia preferenziale di autobus: sei voluto passare dove non si può - è l’ideale cartello che puoi trovarci dentro - e ora sprofondi! Quella derivante da tombino malmesso. O da radice sopraelevata. O la buca invisibile, con vegetazione sopra e baratro sotto. Quella slalom: ossia, in rapida sequenza, una, due, tre, ma alla quattro soccombi. Quella gratta e vinci. Che ti tira giù, ma se ti salvi ti grida: «Hai vinto, riparti!».



Avvertenza finale e morale della storia: il buco del bilancio non spiega e non giustifica le buche stradali.



mario.ajello@ilmessaggero.it