La canzone è «Lella» e chi è romano non può non conoscerla «la moglie de Proietti er cravattaro, quello che c’aveva er negozio giù ar Tritone». Chiunque all’ombra del Colosseo l’ha fischiettata almeno una volta. Ma in pochi forse hanno compreso la drammaticità del testo, l’omicidio di una donna per mano del suo amante. Un femminicidio come si dice adesso. Perché la donna, nonostante le mille battaglie vinte, l’emancipazione culturale, continua a subire violenze inaudite.
E il colpevole è sempre l’uomo: il marito che non regge il confronto, l’ex fidanzato geloso, il datore di lavoro respinto.
Il videoclip è da brividi. Le cinque attrici e i cantanti sono bravissimi. E magari i loro volti noti al grande pubblico possono far arrivare il messaggio a tanti, tantissimi giovani.
E allora non sarebbe male se il sindaco Ignazio Marino facesse suo quel messaggio e lanciasse, proprio da Roma, una campagna contro il femminicidio proiettando il video prima di ogni film in tutti i cinema della Capitale fino a Natale.