Combattere la paura, andando a ballare

di Marco Pasqua
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 10:42
La paura è tanta ma loro vogliono questo terrore. Continuate a sorridere, noi

vinceremo contro tutto questo.


@_xlarrysmiles



Non è stata la stessa musica quella che, questo weekend, è risuonata dalle casse dei locali della movida romana. Note di dolore, quelle che rimbombavano nelle teste di chi, venerdì notte, la notte delle stragi e del disumano orrore, ha scelto di non rimanere a casa. C’è chi ha continuato a seguire sul cellulare gli aggiornamenti che arrivavano da una capitale martoriata. Chi, uscendo dalle discoteche, a notte fonda, si fermava nei bar a guardare gli schermi che trasmettevano immagini di una vera e propria guerra. La strategia del terrore è questa: colpire gli uomini nella loro vita quotidiana, per far sì che quella stessa vita non possa più essere la stessa. E a Parigi hanno colpito i luoghi del divertimento e del tempo libero. Il teatro. I ristoranti. Lo stadio. E’ l’irrompere del panico nei momenti in cui, forse, siamo più vulnerabili, mano nella mano con la nostra fidanzata, a ballare, a esultare per un goal.



In Israele lo sanno bene. Lì si convive ogni giorno con il terrore. La paura di un bus che esplode. Un kamikaze che si fa saltare in aria tra la gente. Un folle che accoltella chiunque gli sia intorno. Ma gli israeliani, orrore dopo orrore, hanno imparato che i terroristi si sconfiggono non cambiando le proprie abitudini, senza mai fermarsi. Andando a ballare. Abbracciandosi. Sfidando la macabra strategia dei seminatori di odio e morte. Con il lucido orgoglio di chi vuole continuare a vivere. Chi abbassa le saracinesche, chi spegne la musica, fa il gioco di chi vuole toglierci la libertà di essere felici.



marco.pasqua@ilmessaggero.it