Roma, bocciati i conti del Comune: «Il bilancio non è veritiero»

Roma, bocciati i conti del Comune: «Il bilancio non è veritiero»
di Stefania Piras
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Venerdì 28 Dicembre 2018, 09:11
«Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia!». I Blues Brothers giocarono la carta (finta) delle cause di forza maggiore. Potrebbero farlo anche in Campidoglio, ma delle cavallette non c'è traccia. Lo ha detto chiaramente Federica Tiezzi, uno dei tre revisori dei conti. Quando ha preso la parola in Aula Giulio Cesare, invocata dal capogruppo Pd Giulio Pelonzi, ha dovuto confermare la bocciatura al bilancio consolidato e ha spiegato che l'unico motivo per cui si possono escludere delle società partecipate da un consolidato è di ordine straordinario: «Bisogna limitarsi a eventi tipo terremoti, alluvioni e altre calamità. Non siamo nelle tre fattispecie previste dal principio contabile». Niente cavallette, dunque. «Anche se hanno bilanci che non sono stati approvati negli ultimi anni, a nostra valutazione non è una motivazione per escludere le società dal consolidamento», ha ribadito Tiezzi.

IL PERIMETRO
Perché, documenti alla mano, l'amministrazione Cinquestelle ha deciso di presentare il consolidato 2017 senza contare nel perimetro da rendicontare tre società. Scelta decisamente arbitraria tanto che i revisori hanno valutato quel bilancio non «veritiero». Sceglie un aggettivo netto, senza sfumature o possibilità di appello, l'Oref. L'organismo di revisione economica e finanziaria del Campidoglio, il 21 dicembre scorso, ha bocciato di fatto il bilancio consolidato 2017, ovvero il documento contabile che fotografa la situazione al 2017 tra il Comune e le sue società partecipate.

Non è veritiero perché il Comune non ha approvato il bilancio di Ama che ha un impatto non trascurabile sull'intero patrimonio dell'amministrazione e perché mancano partite senza le quali la fotografia non è tale: è sfuocata, o peggio ci sono zone completamente al buio. Nelle conclusioni è scritto che «il consolidato non rappresenta in modo veritiero e corretto la reale consistenza economica patrimoniale e finanziaria dell'intero gruppo amministrazione pubblica di Roma Capitale». La raccomandazione è quindi di «rideterminare il perimetro di consolidamento comprendendo quantomeno le società escluse in violazione del principio contabile». Nel primo consolidato infatti non apparivano Farmacap, Centrale del latte, Roma metropolitane. Perciò cosa ha fatto l'assessore Gianni Lemmetti? In piena Vigilia di Natale ha portato in giunta una delibera contenente un elenco allungato delle partecipate, aggiungendo quelle mancanti. Ieri in commissione è arrivata anche una nota esplicativa firmata da una dirigente che però non esplicava molto. Ad Ama, per dire, dedica solo una riga: «C'è criticità sulla corrispondenza dei saldi tra Roma Capitale e Ama». Ma va? «Il bilancio bocciato dall'Oref rappresenta una fotografia perfetta della confusione grillina: molte partecipate sono fuori al punto da non poterle inserire nel consolidato. Siamo veramente preoccupati per la stabilità finanziaria della Capitale», dice il capogruppo FdI Andrea De Priamo. «Qui c'è materia per la Corte dei Conti», commenta invece Giovanni Zannola del Pd. L'assessore Lemmetti ieri sera intanto ha incassato il voto favorevole della maggioranza al consolidato bocciato dall'Oref: «Questo non è un parere è solo una relazione». Perciò spallucce e adelante.
 
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