Omicidio Cerciello Rega, appello bis per gli americani. Il pg: «Entrambi colpevoli». Per Finnegan Elder “sconto” di tre mesi

Chiesta la conferma del concorso nell’omicidio per Gabriel Natale. Per Finnegan Elder uno “sconto” di tre mesi grazie alle attenuanti

Mario Cerciello Rega assieme alla moglie il giorno del matrimonio
di Valeria Di Corrado
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Giovedì 11 Aprile 2024, 00:59 - Ultimo aggiornamento: 14:52

La Procura generale della Corte d’appello di Roma resta salda nell’originario impianto accusatorio che quasi 5 anni fa aveva portato in carcere Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due amici venuti nella Capitale da San Francisco per le vacanze estive e mai più rientrati a casa perché accusati di aver ucciso nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, nel quartiere Prati, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Nonostante la Cassazione abbia annullato con rinvio la sentenza di secondo grado, riguardo l’accusa di concorso in omicidio contestata a Natale Hjorth, il pg ieri ha sollecitato per lui una condanna a 23 anni di reclusione (quindi un anno in più di prima) per lo stesso reato.

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Secondo il sostituto procuratore generale Bruno Giangiacomo, Gabriel sapeva perfettamente che quella sera il suo amico era armato di un coltello da “Marines” con una lama da 18 centimetri, che aveva portato dagli Stati Uniti in valigia, e - conoscendo bene l’italiano per via delle sue origini familiari - sapeva anche il significato della parola “carabinieri” pronunciata da Cerciello e dal suo collega di pattuglia per qualificarsi.

Nonostante ciò, Natale aveva ingaggiato la colluttazione con l’altro militare, Andrea Varriale, e, pur avendo visto la vittima a terra grondante di sangue per via degli 11 fendenti sferrati da Elder, era fuggito insieme a lui in albergo e lo aveva aiutato a occultare l’arma nel controsoffitto della stanza. Per di più è stato Garbiel a organizzare l’estorsione ai danni di Sergio Brugiatelli, al quale avevano rubato lo zaino dopo che l’uomo aveva fatto da intermediario con un pusher di Trastevere che aveva raggirato i turisti.

LO SCONTO PER ELDER

Il pg non è rimasto sordo ai rilievi della Suprema Corte riguardo Finnegan e, nelle sue richieste, ha chiesto di far cadere per lui l’aggravante della resistenza a pubblico ufficiale, considerato che non conoscendo il significato della parola "carabinieri", a differenza del suo amico, potrebbe non aver capito che Cerciello e Varriale fossero uomini delle forze dell’ordine. Per questo gli ha riconosciuto uno sconto di pena di tre mesi: da 24 anni a 23 anni e 9 mesi. La sentenza della Corte d’assise d’appello potrebbe arrivare il 25 giugno.

«Sentivo Mario che urlava con una voce provata: “Fermati! Carabinieri! Fermati!” - ha riferito il collega di pattuglia nella sua testimonianza - Ho visto che barcollava e sanguinava dal costato, come una fontana. Poi ha strabuzzato gli occhi ed è crollato per terra. A quel punto gli sono corso vicino, mi sono sfilato la polo e ho cercato di tamponare la ferita, ma in pochi secondi la mia maglia era zuppa di sangue». Elder, reo confesso, aveva cercato di difendersi così davanti ai giudici: «Era una montagna, mi ha buttato per terra e si e messo sopra di me. Ho sentito le sue mani sul collo come stesse tentando di strangolarmi. Allora sono stato preso dal panico, ho pensato che volesse uccidermi, ho preso il coltello e ho colpito diverse volte per cercare di togliermelo di dosso». Ma in realtà, subito dopo il suo arresto, i medici non hanno refertato un solo graffio o livido sul collo del giovane di San Francisco. I due amici hanno mostrato una “sintonia criminale” anche dopo aver lasciato a terra esanime Cerciello: hanno preparato i bagagli, pronti a salire sul primo volo per gli Usa con il peso di un delitto sulla coscienza. Le foto trovate sui loro cellulari dimostrano che erano avvezzi all’uso di armi e droghe.

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