L'Associazione Villa Pamphilj denuncia il degrado della Fontana del Gigliovergognoso della Fontana del Giglio

L'Associazione Villa Pamphilj denuncia il degrado della Fontana del Gigliovergognoso della Fontana del Giglio
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Martedì 22 Gennaio 2019, 16:03 - Ultimo aggiornamento: 16:22
«Ricoperta di melma e di erba che ne arpionano le belle forme, trascinandola verso il degrado e la fine, la Fontana del Giglio, uno dei simboli di Villa Doria Pamphilj, progettata nel '600 dagli architetti Alessandro Algardi e Giovanni Francesco Grimaldi, è oramai agonizzante. Nessuno si interessa di lei, salvo le cornacchie e i piccioni alla ricerca di insetti e parassiti, unici ed inconsapevoli privilegiati abitanti». Così, in una nota, l'associazione per Villa Pamphilj. «La parte monumentale - prosegue - è ricoperta di arbusti, muschio, erbe, questo perchè la sovrintendenza capitolina ha stabilito che la sua pulizia debba essere condotta esclusivamente da soggetti specializzati, e non da semplici fontanieri. Con l'ultimo intervento risalente a quattro anni fa circa, poi più nulla, il risultato è sotto gli occhi di tutti: degrado e mucillagine avvinghiano il giglio, emblema della famiglia Pamphilj e i grandi petali, come tutta la parte superiore, dove zampilla l'acqua, talmente soffocati dalle piante da rendere invisibile la scultura originale, modellandola in tutt'altra forma. A violare la sua bellezza, in estate, anche i bagni continui di cani e persone, per i quali le fontane storiche rappresentano piscine e rinfreschi en plein air. Quasi non bastasse, sta crollando uno dei pilastri in muratura che reggono l'esedra semicircolare, ed il sedile in marmo ancorato a quella sezione, presenta un'ampia spaccatura su tutta la sua larghezza.

A completare l'opera, la siepe di bosso che circonda l'esedra già ridotta a uno scheletrico reticolato dopo esser stata devastata dalla Piralide del Bosso (un parassita che ha ucciso gran parte delle medesime essenze esistenti a villa Doria Pamphilj), è stata completamente sradicata dalla furia del vento che ha investito la città nell'ottobre scorso.
Per tutti questi motivi, l'Associazione per Villa Pamphilj chiede un intervento immediato che ponga in salvo un monumento di straordinaria bellezza ed importanza storica. Per Paolo Arca, presidente dell'associazione per Villa Pamphilj:
«Questa è un'altra puntata di una rovina annunciata. Nonostante le nostre innumerevoli segnalazioni e richieste, tra cui quella di piantare nuove essenze che sostituiscano il bosso, assistiamo sempre più sdegnati alla latitanza della Sovrintendenza, alla succube inerzia del Dipartimento Ambiente, alla mortificazione di professionalità che per anni hanno garantito pulizia e funzionalità, sostituite dal nulla totale e dalla rassegnazione».


 
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