Una bella sorpresa è apparsa agli occhi delle associazioni, è stato infatti rilevato un inatteso spiaggiamento di posidonia, un importante indicatore di qualità ambientale, ricco di microrganismi. A conferma che l’oasi naturale rappresenta un patrimonio ambientale capace di rigenerarsi, ma anche bisognoso di interventi da parte dell’uomo. La notevole partecipazione di cittadini alle iniziative di tutela e bonifica ha indotto l’associazione Amici di torre Flavia e il responsabile dell’area, Corrado Battisti, a progettare un concorso che coniughi il rispetto per l’ambiente con la creatività. Una vera e propria competizione di Land art che permetterebbe ai concorrenti di realizzare recinzioni, staccionate, cartellonistica e piccoli capanni per l’avvistamento dell’avifauna. Piccole opere create con il materiale recuperato dalla pulizia della palude che sarebbe riciclato ed non avrebbe impatto sull’ambiente. La presenza costante dei volontari ha sensibilmente ridotto le scorribande dei teppisti all’interno dei sentieri della macchia umida, in passato trasformati anche in circuiti da cross per motociclette e fuori strada.
Per tutti coloro che volessero partecipare alla pulizia della palude il prossimo appuntamento è venerdì alle 10 all’ingresso su via Roma.
Muniti di guanti, sacchetti, palette, rastrelli e adeguato abbigliamento. L’iniziativa, denominata “Plastic blitz”, vuole sensibilizzare sui temi dello sviluppo sostenibile e in particolare dell’impatto dei rifiuti sugli ecosistemi. Di recente la zona della macchia umida era salita nuovamente alla ribalta a causa delle polemiche innescate dagli ambientalisti dopo la presentazione di un progetto per la realizzazione di una stazione di servizio in via Fontana Morella, a poche centinaia di metri dalla palude.
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