Poco importa se ci sono le telecamere che li immortalano. Gli incivili colpiscono anche sotto l’occhio attento del Grande Fratello, «sebbene la parte più degradata di via delle Arti – aggiungono i residenti – si trova alle spalle dei palazzi dove non c’è la video sorveglianza». Gli abitanti del quartiere non ne possono più. «Sospettiamo che i pendolari dei rifiuti possano essere di Roma - proseguono – dove il porta a porta e la differenziata stentano a decollare. Il confine con la Capitale è a due passi da qui e a intervalli regolari questa strada diventa una discarica».
L’ultimo abbandono risale al 31 agosto, l’altro a 20 giorni prima, solo per citare il mese di agosto. «Capita a volte – concludono i cittadini – che qualcuno dei residenti debba disfarsi di vecchi mobili e chiama il numero verde per il ritiro a domicilio degli ingombranti, ma alla data fissata la ditta non passi a prenderli. Così rimangono in strada anche più di una settimana con buona pace dei cittadini che invece rispettano le regole imposte dal Comune. I cumuli di qualche giorno fa, invece, sono autentici abbandoni». Situazione simile, con strade e giardini trasformate in discarica abusiva, anche a via Singen. Ma se a Santa Palomba a insudiciare la zona arrivano spesso dai centri limitrofi, nella strada del quartiere Nuova Lavinium a poche centinaia di metri da piazza Indipendenza, a gettare i rifiuti e soprattutto gli ingombranti sono gli stessi abitanti della zona e in particolare gruppetti di inquilini delle case popolari dell’Ater.
I controlli del Comune ci sono, ma troppo sporadici in una zona dove la differenziata porta a porta non è mai davvero decollata. Gli ultimi abbandoni risalgono a ieri come ha documentato con tanto di foto Massimo Dionisi, uno degli inquilini che da anni sta portando avanti la sua battaglia personale contro gli incivili. Esposti all’ufficio Ambiente e alla polizia locale (il più recente è del 26 agosto), continue telefonate con richieste di intervento alla segreteria del sindaco 5 Stelle Adriano Zuccalà, discussioni infinite con gli inquilini, non hanno finora prodotto alcun risultato concreto. A parte qualche rara bonifica «quando qualcuno dal Municipio chiede alla ditta dell’igiene urbana – dicono alcuni inquilini – di mandare il ragno per ripulire il boschetto e la strada a ridosso della Torre A. Ma succederà una volta l’anno». Esattamente come a via Fellini, a 500 metri da piazza Indipendenza, dove i cortili delle case popolari del Campidoglio diventano mega discariche e dopo gli esposti, le proteste dei cittadini e l’immobilismo del Comune di Roma, l’amministrazione municipale di Pomezia è costretta a intervenire per bonificare la zona. L’ultima volta è successo il primo luglio scorso.
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