«Riapriamo per non fallire. Il tempo dell’attesa è finito». Così Federalberghi, dopo un’estate che ha segnato per la Capitale deboli segnali di ripresa, è pronta a ingranare la marcia. A settembre è prevista infatti la riapertura di 300 strutture alberghiere. Un cambio di passo che tiene conto soprattutto di un fattore, quello più importante: i turisti. «Tra settembre e ottobre ci aspettiamo un aumento di visitatori, per Roma così come per le città d’arte, è uno dei periodi dell’anno che in tempi normali, pre pandemia per intenderci, va per la maggiore». E dunque gli alberghi romani si preparano a una seconda riapertura con il totale degli alberghi in attività che toccherà le 900 strutture aperte su un totale di 1.200.
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I NUMERI
Un cambio di passo comunque rispetto allo scorso anno.
Una crisi pesantissima per l’intero settore. Ecco perché il rilancio del settore, già a maggio, la Regione Lazio ha stanziato fondi per 10 milioni di euro per finanziare notti gratis ai turisti. In sostanza, il piano di investimenti regionale ha previsto pacchetti viaggio con sconti e agevolazioni per le mete turistiche del Lazio.
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LA RIPRESA
A “sorpresa” però è stato il mese di agosto a segnare il primo cambio di tendenza. Nelle ultime tre settimane, gli hotel hanno infatti registrato tra il 10 e il 15% in più di soggiorni rispetto alle previsioni e allo scorso anno. Con il ritorno dei turisti, anche Americani. «La maggioranza restano gli europei - precisa il presidente Roscioli - soprattutto francesi, spagnoli e tedeschi. Ma abbiamo iniziato a registrare anche gli stranieri in visita dagli Usa. Sono ancora pochissimi, ma è un segnale importante». Per gli addetti del settore, questi primi risultati positivi si devono anche agli effetti del Grenn pass. Insomma, in sicurezza, si torna a viaggiare». Ma le aperture previste per il prossimo settembre, sono state decise non solo in base alla flessione positiva estiva. Per gli imprenditori del settore del turismo si tratta quasi di una scelta obbligata: «Siamo rimasti fermi per troppi mesi - sottolinea il presidente di Federalberghi - ora dobbiamo reagire e ricominciare a lavorare. Chi era rimasto chiuso, tornerà in attività dal prossimo mese. Non abbiamo più molto margine, quello che ci auguriamo è che, come sempre è accaduto in tempi normali, aumenti la richiesta per le città d’arte tra settembre e ottobre».