Roma, a Piazza Vittorio portici suk: torna la truffa delle 3 carte

Emergenza degrado: ambulanti abusivi in azione con postazioni per scommesse. Sos per il mercato del “rubato”, colonne sfregiate dai writer e siringhe in terra

Roma, a Piazza Vittorio portici suk: torna la truffa delle 3 carte
di Alessia Marani
3 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Maggio 2022, 22:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 11:47

Il suk di piazza Vittorio sfoggia l’ultima attrazione del momento: il gioco delle tre carte. «Carta vince, carta perde», ma a pronunciare lo scioglilingua in velocità mentre su un banchetto improvvisato le mani fulminee spostano i tre mazzetti di carte, non è un “prestigiatore” campano, né ad assistere con gli occhi ipnotizzati dai movimenti ci sono personaggi come Gigi Proietti, Enrico Montesano e Francesco De Rosa, i vecchi Mandrake o Pomata immortalati alla stazione dei treni in “Febbre da Cavallo”. 

Piazza Vittorio, portici suk

Sotto i portici di piazza Vittorio, all’Esquilino, e nelle viette che portano verso il mercato multietnico e la stazione Termini, ci sono i “maghi” bengalesi e pakistani che ora si cimentano nel gioco-truffa.

A spalleggiarli ci sono i complici che fingono di vincere, attirando capannelli di connazionali e altri pronti a scommettere. E a perdere. «È l’ultima trovata, che dà la cifra del suk che è questa zona, nonostante gli sforzi per migliorarla. Ma manca un’azione sinergica, non ci sono piani o progetti di rinascita», allarga le braccia Giuseppe Longo, storico farmacista della piazza.

Topi e miasmi

Truffatori, venditori abusivi, stese di lenzuola con sopra il mercatino del rubato. E come se non bastasse il degrado ovunque: sfregi dei writer sulle colonne dei portici, non si salvano nemmeno quelle appena restaurate, cumuli di siringhe accatastate negli angoli. Bottiglie di alcolici abbandonate sui muretti o sulle soglie dei negozi, così come i resti di pranzi “al sacco” o, peggio, di droga e crack appena consumati: alla vista delle tracce di abbandono ormai cominciano ad associarsi pure i miasmi; il cattivo odore è amplificato dalle temperature torride. I topi scorrazzano, di notte c’è chi usa il colonnato come gabinetto. 


A fine marzo e poi a più riprese del caso “Piazza Vittorio” si è occupata persino la commissione Finanze e tesoro del Senato, per voce del suo capogruppo, il parlamentare Luciano D’Alfonso. «Non ho potuto fare a meno di intervenire, chiedendo un rafforzamento dei controlli alle forze dell’ordine - spiega -. Ma l’obiettivo vero è quello di organizzare delle esperienze civili di adozione degli spazi collettivi. Il Comune deve fare la sua parte, così le forze dell’ordine e il mondo del lavoro deve riappropriarsi di questo angolo di città. Sono convinto che il sindaco Gualtieri ora intraprenderà questo percorso». 

Dall’intervento è nato un carteggio con il Questore Mario Della Cioppa. Nel frattempo la questione era finita anche sul tavolo del comitato per la Sicurezza e l’ordine pubblico in Prefettura. Anche giovedì polizia, carabinieri e finanza, in un pattuglione interforze hanno setacciato l’area attorno a Termini e via Giolitti, con servizi antidroga anche in borghese. Sono state controllate 119 persone di cui 81 stranieri, due persone sono state denunciate a piede libero per inottemperanza al foglio di via obbligatorio e per guida senza patente. Durante i vari posti di controllo, sono stati fermati 13 veicoli; 2 le contestazioni elevate per inosservanza al Codice della Strada. I controlli hanno riguardato anche 19 esercizi commerciali: 11 sono state le sanzioni amministrative elevate per un totale di 10,500 euro. Ma i residenti incalzano: «Servono agenti fissi e appiedati e un progetto condiviso con Asl e servizi sociali specifico per recuperare barboni e sbandati che vivono nella zona». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA