Allarme topi in Campidoglio, trappole fai da te negli uffici

Allarme topi in Campidoglio, trappole fai da te negli uffici
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 29 Gennaio 2019, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 09:01


«La vedi quella scatolina nera lì, all'angoletto? È una trappola per i sorci». Corridoio del dipartimento Comunicazione di Roma Capitale, primo piano di un palazzone sulla circonvallazione Ostiense dove hanno sede uffici comunali in batteria, dalla Centrale degli acquisti ai vigili urbani. «Le hanno sistemate un mese fa, le trappole», racconta un travet, mentre piroetta a passo svelto da una stanza all'altra, scartoffie sotto il braccio. E funzionano? «Ogni tanto qualche ratto ci finisce dentro. E che soddisfazione quando li becchiamo! Prima andavano a spasso pure loro, per i corridoi, senza l'obbligo di strisciare il cartellino però...», dice, quasi con una punta d'invidia.
Non è solo la Ragioneria generale, nel cuore del Campidoglio, a essere infestata dai roditori, ultimo avamposto conquistato, il Palazzo dove lavora la sindaca Raggi, in una città in cui le scorrerie dei topi non fanno quasi più notizia: cinema, licei, ospedali, stazioni del metrò. Tutti diventati passerelle per pantegane, mentre l'immondizia tracima dai bidoni dell'Ama.
Al piano di sotto - siamo sempre nella sede comunale all'Ostiense - c'è «l'Ufficio Oggetti rinvenuti». Nome azzeccato, dato che sono state rinvenute, di recente, le carcasse delle bestiole, anche se nessuno, stavolta, ha smaniato per recuperarle, come accade per gli Iphone. Hanno beccato i topi pure nella sala accanto, la rimessa, tra le auto di servizio parcheggiate in attesa che qualche dirigente salga a bordo. «Abbiamo dovuto avvisare i custodi, per scacciarli». Qualche disinfestazione c'è stata, ma non ha ottenuto l'effetto sperato. Troppa monnezza nei paraggi, oltre al Tevere, mix fatale. Ecco allora i rimedi, un po' spartani, ma efficaci. Le care vecchie trappole, alla Tom & Jerry, manca solo il cubetto di formaggio dentro.

«TRAFFICO» DI RATTI
Perfino i pizzardoni, gli agenti del Gruppo Pronto Intervento Traffico, hanno avuto a che fare col traffico di ratti. Più molesto di certi automobilisti su di giri. «C'è un tema di sicurezza sui luoghi di lavoro - dice Giancarlo Cosentino, battagliero leader della Cisl Funzione pubblica di Roma - Gli ambienti di lavoro devono essere sani, invece qui in Comune non fanno bonifiche serie, solo qualche piccolo intervento. E spesso si tratta di uffici aperti al pubblico. Venga la Asl a dirci che è tutto conforme alle leggi».
Con i topi a zonzo tra le scrivanie, c'è «un rischio biologico per i lavoratori», ha scritto la Ragioneria generale del Campidoglio, in un documento svelato ieri dal Messaggero che ha fatto storcere il naso ai 5 stelle. Più che crucciarsi per l'andirivieni dei topi, i consiglieri grillini se la sono presa con la presidente dei Revisori dei conti, Federica Tiezzi, colpevole, si fa per dire, di avere confermato che «le pantegane ormai ci fanno compagnia». «Ma chi è, la paladina dell'igiene?», è sbottato, tramite dichiarazione stampa, il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito. «Pensi piuttosto al suo incarico, che è in scadenza». Per il il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco, sempre del M5S, i topi sarebbero addirittura «fantasma». In realtà il documento che ha certificato «la presenza di escrementi di roditori» nel cuore del Campidoglio non è dei Revisori, ma del Ragioniere generale, Luigi Botteghi, manager nominato da Virginia Raggi e che oggi lascerà l'incarico.

«NEANCHE A TOPOLINIA»
Nessuno dice, tra i pentastellati romani, che da due anni e mezzo la Capitale non può contare su un servizio di derattizzazione su scala cittadina. Si procede con appaltini di piccolo cabotaggio, su chiamata dei malcapitati o su ordine delle Asl. «Ma ora il bando è pronto», diceva sempre il capo della Commissione Ambiente. Mentre il deputato del Pd Filippo Sensi ironizza: «Il Campidoglio sull'emergenza ratti a Roma ci dice che stanno procedendo a una gara. Neanche a Topolinia».

 

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