«Nella relazione - si spiega - viene rilevato che se la segnaletica orizzontale e verticale fosse stata più visibile, di più chiara e di univoca comprensione invece che incerta e contraddittoria, si sarebbe potuto evitare il passaggio degli automobilisti sul tratto di via di Portonaccio, dove è presente la corsia preferenziale.
Parte della segnaletica verticale, inoltre, era presente anche prima dell'attivazione della corsia preferenziale e così i cittadini che si trovavano a transitare lì in buona fede sono stati indotti in errore». Con la sentenza e la superperizia del Tribunale Ordinario di Roma si apre ora una nuova fase per una vicenda scoppiata nel maggio 2017 e che ha raggiunto numeri impressionantii. «Ad ottobre 2017 - commenta Luca Cardia del comitato Multopoli Portonaccio - eravamo a circa 400mila multe elevate. Considerando che parliamo di sanzioni da circa 100 euro l'una, arriviamo ad oltre 40 milioni di euro finiti ingiustamente nelle casse di Roma Capitale. Alla luce di questa sentenza, che certifica come la segnaletica stradale fosse fatta male, chiederemo il conto a Roma Capitale attraverso un'azione risarcitoria su cui stanno lavorando i nostri legali, sostenendo le iniziative che intraprenderà anche l'associazione Codici».
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