Carabiniere ucciso, Cerciello tradito da una telefonata fatta in viva voce
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e originate dalla denuncia della vittima, hanno permesso di ricostruire il grave episodio di violenza subito dall'uomo, che aveva preso in gestione da uno degli arrestati un bar nel rione «Borgo» della Capitale. Invitato presso l'esercizio commerciale dopo che era stato estromesso dall'attività, l'imprenditore è stato portato nei locali adibiti a magazzino, privato del telefono e minacciato perchè firmasse documenti per il riconoscimento di un debito non dovuto e un contratto preliminare di vendita relativo a una tabaccheria, ubicata nella stessa zona, amministrata insieme ai propri familiari.
Nel corso delle indagini è stato poi documentato un ulteriore episodio estorsivo per ottenere la firma di alcune cambiali relative al pagamento di un fornitore del bar, avvenuto in un locale pubblico e interrotto dall'intervento di altre persone presenti.
In entrambi gli episodi, per intimidire la vittima, gli indagati hanno evidenziato la propria esperienza nell'esecuzione di azioni violente, anche mediante l'uso di armi nella loro disponibilità, nonché contatti con figure di spicco della criminalità romana.
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