Roma, l'Esqulino invaso dai rifiuti: stretta Ama sui finti malati

I rifiuti all'Esquilino
di Laura Bogliolo e Lorenzo De Cicco
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Martedì 4 Febbraio 2020, 10:16

I residenti dellEsquilino, la zona di Roma dove la comunità cinese è più radicata, se n’erano già accorti: «Il quartiere è più sporco, invaso dai rifiuti. I netturbini? Se ne vedono sempre meno». L’Ama ha già avviato controlli su assenze e malattie di netturbini e spazzini che, da turno, sono assegnati nelle aree della città dove i residenti cinesi sono più numerosi, da piazza Vittorio al Prenestino. Dopo la carrellata di chat interne, svelata ieri dal Messaggero, in cui gli operatori esprimono grande «timore» di lavorare in questi quartieri, tanto da far registrare «molte assenze per malattie e ferie» – anche se tutti gli esperti hanno chiarito: non c’è alcun rischio - l’amministratore unico dell’Ama, Stefano Zaghis, ha deciso di rafforzare il monitoraggio delle presenze degli addetti. Per evitare che qualcuno faccia il furbo e sfrutti l’onda degli allarmismi per restare a casa o in ufficio.

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«La guardia è alta, stiamo già controllando tutte le presenze in queste zone – spiega il manager, in carica da ottobre – Siamo in contatto con le Asl, con la Regione e con il commissario dell’emergenza, Angelo Borrelli, che conosco da anni. Quindi gli operatori non devono avere alcun timore perché tutte le misure necessarie sono e saranno messe in campo».
Sono gli stessi sindacati, in realtà, a parlare di «psicosi e allarmismo», che qualcuno tra gli addetti «potrebbe cavalcare», come ha scritto Alessandro Bonfigli, coordinatore regionale della Uil Trasporti, in una lettera spedita ieri a Zaghis. L’ad subito dopo ha convocato le sigle per il 10 febbraio, per parlare «dei problemi del personale», rimarca Bonfigli. Ama ieri ha assicurato che in generale «gli operatori in servizio sono regolarmente al lavoro secondo i turni previsti in tutti i quadranti cittadini». Già nei giorni scorsi, sostiene la partecipata del Campidoglio, «l’azienda ha ricordato ai dipendenti le pratiche igieniche per le infezioni». Qualcuno però ha comunque deciso di restare a casa: nella sola zona “1f”, che copre buona parte dell’Esquilino, ieri su 77 addetti (68 operai, 8 capi squadra e un capozona), in 26 erano assenti: 7 per malattia (+40% rispetto al lunedì della settimana scorsa), gli altri sfruttando permessi, congedi, ferie. Del resto basta scorrere le chat interne dei netturbini per leggere che «ci sono assenze per malattia e molti in ferie», come ha scritto più di un operatore nei messaggi. Anche nella zona «8A», l’area della Prenestina servita da Ama dove operano tante attività cinesi, «qualcuno ha timore di svolgere il servizio nella parte che dà su Via dell’Omo».
L’input dell’Ama, in ogni caso, è chiaro: i quartieri di Roma vanno puliti tutti. Nessuno deve sfruttare la psicosi. Va detto che in Ama il tasso di assenteismo è alto comunque: nell’ultimo trimestre del 2019 si è toccato il picco annuale di forfait dai turni (ferie escluse): 15,87% di assenze, tra malattie e quant’altro.
All’Esquilino, in ogni caso, c’è agitazione. Da sei giorni in un angolo dei portici di piazza Vittorio ci sono degli strani resti: sembrano gusci di gamberetti. Poco distante ci sono lattine e cartoni. I giorni della mancata pulizia li conta il farmacista Giuseppe Longo che ieri iracondo denunciava: «Nella situazione di emergenza per il Coronavirus il livello di attività dell’Ama dovrebbe aumentare, non possiamo assistere a un degrado del genere, il rispetto dell’igiene è una regola primaria di prevenzione». E invece anche ieri i portici e le strade dell’Esquilino erano invasi dall’immondizia.

In via La Marmora c’era un secchione che emanava un olezzo asfissiante, in via Ricasoli sui marciapiedi cartoni sudici e sporcizia di ogni tipo. «L’Ama dia il segno di esistere - sbotta Letizia Ciccone, residente, di “Esquilino in Comune” - vogliamo la sanificazione dei portici e delle strade, ogni tanto passano a pulire in qualche strada, ma la maggior parte resta abbandonata». Le richieste dei residenti verranno discusse in una riunione con il I Municipio che potrebbe essere convocata già domani. «Siamo riusciti a strappare all’Ama la pulizia dei portici soltanto per una volta al mese, ma è pochissimo», dice Stefano Marin, presidente della commissione Ambiente del Centro storico. La battaglia dei residenti per la sanificazione del quartiere va avanti da tempo e la lotta si è acuita in questi giorni con il diffondersi dell’emergenza Coronavirus. «Quando gli operatori passano nei portici, non fanno altro che spruzzare acqua, ma non serve a niente» sottolinea Ciccone. Marin spiega quella che sembra essere una beffa: «I portici sono tutelati dalla Sovrintendenza, quindi non si possono usare liquidi corrosivi».

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