Rifiuti a Roma, nel quartiere Trieste il cantiere blocca i cassonetti: marciapiede ridotto a discarica

Rifiuti a Roma, nel Quartiere Trieste il cantiere blocca i cassonetti: marciapiede ridotto a discarica
di Laura Bogliolo
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 01:07

L’operazione “strade e marciapiedi sicuri” si trasforma in una odissea per i romani. «Non riusciamo ad uscire dal portone, i rifiuti hanno completamente ricoperto il marciapiede, è uno scempio, per non parlare di chi affacciandosi dalle finestre è costretto a respirare i miasmi». È la protesta degli abitanti di via Zara, una stradina residenziale che confina con via Nomentana, ed è davanti alla monumentale villa Torlonia. 

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Riavvolgiamo il nastro ed entriamo a capofitto nell’ennesima storia che sembra scritta da un letterato maldestro, in preda a incubi “alla romana”. Dieci giorni fa circa inizia il cantiere per il rifacimento dell’asfalto in via Zara. I residenti esultano perché è raro che nella Capitale si vedano operai al lavoro, intenti a riparare le buche, uno dei grandi mali della città, figlio dell’inerzia dell’amministrazione. È chiaro, purtroppo, che a Roma quello che dovrebbe essere ordinaria manutenzione sia diventato oramai una eccezione dinanzi alla quale non resta che esultare. Gli entusiasmi, però, sono stati velocemente spazzati via quando ci si è accorti che la lunga fila dei sei cassonetti presenti sulla strada non sono stati rimossi. Per gli operatori dell’Ama, è impossibile entrare nella via e svuotare i secchioni: il cantiere è attivo, le reti arancioni avvolgono i cassonetti, sulla strada gli operai stanno lavorando. Intanto i sacchetti dentro i secchioni marciscono, i miasmi sono insopportabili «e ci sono i soliti maleducati che continuano a gettare immondizia» denunciava un negoziante ieri. Il risultato è una marciapiede ormai impraticabile per la presenza di decine di sacchetti di rifiuti, un angolo diventato una discarica nel cuore del quartiere Trieste: siamo a pochi passi da villa Paganini e dalla storico liceo Giulio Cesare. 

Un residente ha segnalato lo scempio al Messaggero parlando della «triplice mancanza del rispetto civico da parte di Ama, di chi gestisce i lavori pubblici e anche di chi pur di gettare la spazzatura sommerge cassonetti già saturi.

Per rifare il manto stradale di via Zara non si è tenuto conto dei secchioni della spazzatura intrappolati da una settimana. Ama se ne lava le mani, gli operai continuano a lavorare come se nulla fosse. Il tutto sotto la nostra finestra di casa». 

Insomma, la buona notizia per l’inizio dei lavori stradali si è trasformata in una storia di inerzia, degrado, immobilità di Ama, assenza di comunicazione tra Dipartimenti e come sempre a pagarne le conseguenze sono i cittadini.

I lavori stradali vengono effettuati dal II Municipio: la spesa è di 140 mila euro e comprende la messa in sicurezza di diverse arterie (via Zara, via di Priscilla, via Panama, via di Villa Chigi, via Lariana). «Ho chiesto da tempo ad Ama di spostare i cassonetti, anche prima che iniziassero i lavori - commenta Rino Fabiano, assessore all’Ambiente del II Municipio - mi attiverò subito per risolvere al più presto questa incresciosa situazione». 
I romani, intanto, attendono. 
laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 

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