Rifiuti Roma, bonus extra ai netturbini: fino a 200 euro per lavorare la domenica. Ma la città è ancora sporca

Tempi più rapidi per il termovalorizzatore: l’obiettivo è aprire l’impianto entro il 2026

Rifiuti Roma, bonus extra ai netturbini: fino a 200 euro per lavorare la domenica. Ma la città è ancora sporca
di Francesco Pacifico
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Sabato 16 Luglio 2022, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 06:47

Più soldi ai netturbini, agli operai degli impianti e a quelli delle officine per convincerli a lavorare la domenica. Anche perché soltanto gli ultimi assunti, i seicento “baricentrati”, sono obbligati a garantire due turni domenicali al mese. Con la città sempre più sporca, l’input è arrivato direttamente dal Campidoglio ad Ama, ripetendo il modello utilizzato con la pulizia straordinaria di Natale. Allora fu concesso un bonus fino ai 360 euro ai dipendenti che in quel periodo rinunciavano a ferie, malattie e permessi. Ieri si è aperto il tavolo di trattative tra l’azienda e i sindacati.

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Le parti non hanno parlato di cifre.

Ma dalla municipalizzata fanno sapere che si guarda al premio già concesso agli autisti dei camion: 193 euro, su base volontaria, a chi garantirà la presenza il venerdì, il sabato e soprattutto la domenica, recuperando il riposo nella settimana successiva. 


ASSENZE
Attualmente il tasso di assenteismo in Ama sarebbe tornato tra il 13 e il 14 per cento. La domenica, tranne che sul fronte degli autisti, poi è in servizio circa la metà delle maestranze necessarie. Tra l’altro in una giornata dove ci sono da pulire anche i rifiuti della movida. Lo straordinario che arriva anche a 100 euro non è più attrattivo come un tempo. Il tavolo è stato aggiornato: c’è la volontà di chiudere, ma se Ama punta anche a ottenere in cambio del bonus un aumento dei rifiuti ritirati (si vogliono superare le quantità del 2019), il sindacato chiede sia una migliore architettura regolamentare per contenere le ore di straordinario sia la soluzione a una serie di problemi pratici, come la mancanza di manici per le pale o di vestiario, e l’utilizzo delle casse ragno, le gru, per raccogliere i rifiuti lasciati per strada.

 


Intanto ieri Roberto Gualtieri ha rilanciato la costruzione del termovalorizzatore - «Si procede con il progetto, abbiamo già ideato il programma di tutte le azioni necessarie» - e ha chiarito di non aspettarsi contraccolpi dalla crisi di governo, nata tra Mario Draghi e il M5S anche intorno ai poteri straordinari che gli sono concessi per velocizzare la costruzione dell’impianto proprio nel decreto Aiuti. Ventiquattr’ore prima il sindaco aveva dichiarato che intende aprire i cantieri entro il 2023. E così stanno trapelando le prime indiscrezioni sul cronoprogramma, con la prima linea da attivare nel 2026. Il primo passaggio sarà, nel luglio prossimo, la presentazione da parte del sindaco-commissario del piano sui rifiuti: oltre a illustrare il tipo di termovalorizzatore scelto e le quantità che lavorerà ogni anno (c’è chi dice 600mila, chi 400mila tonnellate annue) saranno indicati anche gli alti impianti per il trattamento della differenziata e i livelli di riciclo da raggiungere.

IL TERMOVALORIZZATORE
Contemporaneamente partiranno la Vas, la valutazione di impianto ambientale, che riguarderà tutta la strategia e non soltanto il termovalorizzatore, che può necessitare anche di un anno, il closing della trattativa sui terreni necessari al sito a Santa Palomba e i prestudi di fattibilità, dove si capiranno anche le opere accessorie o l’altezza della ciminiera per gestire le emissioni. Poi c’è da decidere chi progetterà, costruirà e gestirà l’impianto. Per accorciare i tempi non ci sarà un bando, ma si utilizzerà la filosofia del project financing: si partirà dalla proposta di un soggetto esterno al Comune (in questo caso una utility) e poi aprire una call e capire se ci sono altri interessati. Con questa strada e con le norme speciali per velocizzare i tempi delle autorizzazioni, il sindaco-commissario potrebbe dimezzare di almeno sei mesi la prima fase autorizzativa e l’affidamento del progetto. Che potrebbe arrivare già tra il secondo e terzo trimestre del 2023, consentendo così il via ai primi cantieri, quelli per le opere della viabilità o i sottoservizi. Un cronoprogramma con scadenze strettissime, che potrebbero saltare al primo intoppo.

 

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