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Nel dettaglio dello studio l'impatto del blocco è stato molto duro, con il 93 per cento delle imprese che ha registrato cali di fatturato, la maggioranza (il 70,8 per cento) con cali di oltre il 30 per cento. Molto pessimistiche anche le aspettative di recupero con la fase 2. Solo un'impresa su tre pensa di poter recuperare parte del fatturato perso e con percentuali al massimo del 30 per cento (solo lo 0,5 per cento pensa di poter recuperare oltre il 30 per cento). Non esiste una strategia nettamente prevalente scelta dagli imprenditori per prepararsi alla fase 2, ma con il 22,8 per cento quella di ridurre i costi è la scelta principale. Il 70,8 per cento delle imprese ha avuto una riduzione del fatturato di oltre il 30 per cento nel periodo di serrata. Il 21,9 per cento ha avuto una riduzione fino al 30 per cento, mentre solo il 5,5 per cento non ha avuto riduzioni del fatturato e l'1,8 per cento ha registrato un aumento.
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Per quanto riguarda le aspettative per la fase 2, il 39,7 per cento delle imprese pensa che la situazione non migliorerà anzi potrebbe ulteriormente peggiorare. Il 26,5 per cento pensa che non riuscirà a recuperare nulla. In totale due imprese su tre non si aspettano recuperi. Il 25,1 per cento pensa di poter recuperare fino al 20 per cento, mentre l'8,2 per cento pensa di poter recuperare fino al 30 per cento. Solo lo 0,5 per cento pensa che il recupero possa essere superiore al 30 per cento. Relativamente alla ripartenza il 22,8 per cento delle imprese si prepara a tagliare i costi aziendali per affrontare il ridimensionamento del mercato. Il 16,4 per cento pensa di non dover fare cambiamenti perchè la domanda si è ridotta, ma non sono cambiate le condizioni generali di mercato. Lavoro digitale, messa in sicurezza dei locali, e riorganizzazione delle modalità di vendita sono le altre scelte prevalenti con percentuali intorno al 12 per cento per ognuna di queste azioni. Da segnalare che il 6,4 per cento del campione ha aumentato l'utilizzo dei canali di vendita online.
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