Entrambe le aree sono da anni ostaggio dell’incuria, e rappresentano un pericolo per chi le frequenta. Rifiuti sparsi un po’ ovunque, panchine rotte da cui escono spuntoni di ferro arrugginiti, radici dei pini che hanno sollevato il terreno e che sono un’insidia per bambini e anziani a cui si aggiungono anche gli aghi delle siringhe. Le condizioni del piccolo parco di via Farina che si trova all’entrata della cittadina e che dovrebbe essere uno dei suoi biglietti di visita, lunedì scorso sono finite persino in consiglio comunale.
A sollevare il problema, con un’interrogazione, è stato il consigliere di opposizione Stefano Mengozzi (Pomezia Domani), dopo il crollo di alcuni di rami di pino su due auto parcheggiate. «Ho chiesto al Comune di intervenire subito – dice Mengozzi - senza attendere i lunghi procedimenti burocratici di accertamento della proprietà dell’area». Una parte di quel giardino sarebbe infatti privata. «Se ci sono alberi, panchine e vialetti in quel parco è perché in passato è stato il Municipio a realizzarli. Ed ora spetta all’Ente una manutenzione».
«Il Comune – ha detto il sindaco Adriano Zuccalà - sta predisponendo gli atti per la presa in carico di un terreno che allo stato attuale è privato, anche se usato da anni e aperto al pubblico». È invece totalmente pubblica l’area verde di via Filippo re dove un paio di giorni fa alcuni cittadini hanno trovato perfino un lungo ago di una siringa. «L’ho visto giovedì mattina – racconta Daniele – l’ho raccolto e l’ho gettato nel cestino». Il piccolo parco la notte diventa il bivacco di gruppi di ragazzi che bevono alcolici, rompono le bottiglie di vetro spargendo le schegge su tutto il terreno. «Raccogliamo vetri ogni giorno – lamentano i proprietari dei cani – per evitare che si feriscano non solo i nostri animali, ma anche i boy scout che spesso sono qui il sabato».
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