«Sono scesa dall'auto solo per chiedere cosa fosse accaduto e per accertarmi dei danni alla macchina. Ma in un istante, mi hanno aggredito con spinte e insulti». È il racconto - che verrà confermato da diversi testimoni - della 26enne romana che domenica sera è stata aggredita lungo la via Ostiense all'altezza del civico 380, a pochi metri dalla fermata della metro Marconi. La sua macchina, parcheggiata, è stata centrata da un'auto che aveva sbandato. Alla guida un giovane che insieme a due suoi amici hanno poi aggredito la giovane e un testimone che ha tentato di difenderla. Così l'incidente stradale si è trasformato in un'aggressione.
LA DINAMICA
La macchina che sbanda e finisce contro altre due parcheggiate. Poi la lite che degenera in aggressione: alla fine, insieme ai carabinieri del Nucleo radiomobile coordinati dal comandante tenente colonnello Alessandro Dominici, sono intervenute anche le ambulanze del 118 per soccorrere le due vittime. «Stavo rientrando a casa» racconta Francesca Parini, residente in via Caduti Senza Croce: «Quando sono arrivata i tre ragazzi erano già risaliti in auto e si stavano allontanando. Ho visto i due ragazzi - racconta ancora - molto scossi e impauriti. Purtroppo non ho potuto fare nulla ma poco dopo sono arrivati i carabinieri».
I militari, ascoltati due racconti, hanno avviato una fitta rete di ricerche a caccia del gruppetto. Li hanno trovati poco distante dal luogo dell'incidente, incastrati dal numero di targa e dal veicolo. Tutti dettagli che vittima e testimone hanno riferito ai carabinieri. Una volta intercettati e fermati, sono stati tutti denunciati per lesioni personali. Alla guida dell'auto che ha causato l'incidente, un romano di 23 con precedente per rissa e aggressione. Denunciati anche i due amici, coetanei e stranieri di origini ecuadoriane e romene. Intanto, sul luogo dell'incidente e dell'aggressione, i militari hanno proceduto con i rilievi e con gli accertamenti. Ma i racconti di chi aveva appena assistito all'intera dinamica, erano coerenti e analoghi. A partire dalla ricostruzione fornita dal testimone, diventato a sua volta vittima.
IL TESTIMONE
«Ho visto la ragazza accerchiata e aggredita, non ci ho pensato un istante e mentre chiamavo i soccorsi mi sono avvicinato per aiutarla» ha raccontato agli investigatori il giovane appena 18enne. Invece, non appena si è avvicinato ai tre ragazzi, è finito anche lui nel mirino. Da testimone è diventato a sua volta vittima della stessa aggressione tra spinte, calci e insulti. «Ho cercato di mantenere la calma ma erano violenti e aggressivi. Non ho reagito perché ero da solo e loro in superiorità numerica e fisica. Ho tentato di contenerli ma è stato impossibile. Mi sono tranquillizzato solo quando li ho visti allontanarsi in macchina, ho tentato di non perderli di vista perché sapevo che stavano per arrivare i carabinieri».
In una manciata di minuti i militari hanno quindi raccolto le informazioni sul caso e poi hanno proceduto alla ricerca dei tre fuggitivi trovati lungo viale Marconi, a qualche centinaio di metri dal luogo dell'incidente.
Le vittime sono state infine trasportate in ospedale, dopo le cure sono state dimesse con una prognosi di 4 e 7 giorni.
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