Roma, neonata nel Tevere: «Morta per asfissia, forse è stata soffocata»

Roma, neonata nel Tevere: «Morta per asfissia, forse è stata soffocata»
di Enrico Lupino e Alessia Marani
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Giovedì 11 Luglio 2019, 08:00

La bambina appena partorita e gettata nel Tevere è morta per asfissia, ma non è ancora chiaro se dovuta all'annegamento. Forse qualcuno l'ha prima soffocata tappandole le vie respiratorie e poi se ne è disfatto gettandola nel fiume. Di sicuro la piccola è nata viva e ha respirato. È quanto emerge dai primi risultati dall'autopsia svolta martedì pomeriggio sul corpo della piccola dal medico legale di Tor Vergata, Mirko Massimiliano, su disposizione del pm Silvia Santucci. Sul cadavere non sono stati individuati segni di violenza. Sembrerebbe più probabile, piuttosto, che la piccola sia stata soffocata prima dell'abbandono. A farlo pensare è anche la circostanza che il corpicino galleggiava in acqua quando è stato ritrovato dai pescatori poco prima di Centro Giano, oltre il Raccordo. Erano stati proprio loro, Cesare e Renato, a fare notare che «di solito un corpo che respira affonda perché incamera acqua nei polmoni e poi riemerge dopo molto tempo, un cadavere invece resta a galla». Del resto disfarsi della bimba in fasce che ancora piangeva (o sorrideva) avrebbe potuto comportare degli ostacoli, se non dei ripensamenti, a chi voleva liberarsene.

Roma, la neonata trovata morta nel Tevere «gettata dal ponte ancora viva»
 

 


L'INDAGINE
Tutto ciò però, al momento, resta solo una ipotesi. Si aspettano i risultati di ulteriori esami disposti dal medico legale per fare chiarezza. Compreso quello sul Dna. Intanto, gli inquirenti hanno allargato l'esame degli ospedali per trovare la mamma a tutta la regione. Non si esclude, infatti, che la donna possa avere partorito anche molto lontano dal Tevere o che, successivamente, abbia fatto ricorso a cure mediche in strutture più distanti da Roma per non destare sospetti ed evitare di essere rintracciata. L'autopsia ha confermato che la bambina, caucasica, «bella e paffuta, probabilmente nata sana», come racconta chi l'ha vista, non è nata prematura e che è stata gettata in acqua nell'arco delle 24-36 ore dal rinvenimento. Gli agenti della IV sezione della Squadra Mobile sono tornati sugli argini del Tevere, questa volta, nel punto esatto del ritrovamento per cercare tracce utili. Non è un'indagine semplice. Tra le ipotesi al vaglio quella che a partorire sia stata una prostituta, oppure che si sia trattato di una gravidanza indesiderata, forse di una minore.
 

 

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