Lazio, D'Amato: «Le visite come i vaccini: si prenota e si paga on line»

L’assessore alla Sanità della Regione: rivoluzione antispreco da metà aprile. «Si parte con 12 prestazioni specialistiche da oculistica a dermatologia e cardiologia»

Lazio, D'Amato: «Le visite come i vaccini: si prenota e si paga on line»
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 4 Aprile 2022, 00:46 - Ultimo aggiornamento: 18:10

Per l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato si tratta di «una rivoluzione», e in effetti lo è: declinare il sistema fortunato delle prenotazioni on line dei vaccini contro il Covid-19 per accedere alle visite mediche in tutta la Regione con l’obiettivo di velocizzare, semplificare ma soprattutto non perdere “slot” importanti. Da metà aprile entra in gioco un nuovo sistema che affiancherà il “Recup” per prenotare una visita specialistica, dall’oculistica alla dermatologia. 

Assessore D’Amato ci spieghi questo nuovo modello.
«Oggi per prenotare una visita fai il numero del Recup oppure vai allo sportello, accanto a questo sistema, che resta in vigore, si aggiunge una novità: ci si potrà collegare da pc al sito regionale, inserendo il numero della tessera sanitaria e il codice della ricetta dematerializzata prescritta dal medico.

A quel punto sulla schermata apparirà la visita che si deve effettuare e i luoghi dove è erogata, a partire da quelli nell’Asl di residenza. Scorrendo l’elenco completo si potrà scegliere il posto, il giorno e l’orario proprio come avviene con gli Hub vaccinali e si prenota la visita. Per noi è una rivoluzione che stiamo organizzando a tappe».

Quando si parte?
«Da metà aprile».

In sostanza si replica il modello di prenotazione dei vaccini contro il Covid.
«Esattamente, il cittadino potrà anche usare un’App che stiamo ultimando e inquadrando con il suo telefonino il codice a barre della ricetta dematerializzata del medico, potrà fissare un appuntamento trovando tutti i luoghi dove quella prestazione viene erogata. A seguito della prenotazione, 72 ore prima della visita l’utente riceverà un memo, così come avviene proprio con i vaccini, che ricorda l’appuntamento fissato che potrà essere confermato o annullato». 

Quante visite si potranno prenotare con questo sistema? 
«Quelle che entreranno a regime secondo questa nuova modalità sono 68 prestazioni, tra prime visite e anche esami di diagnostica. Partiamo con un primo step, ovvero con 12 visite, da quella cardiologica a quella oculistica fino alla visita dermatologica che rientrano nella fascia “D”, differita e “P” programmata per le quali le prestazioni devono essere erogate entro un tempo determinato, ovvero tra i 30 e i 60 giorni».

Il sistema sarà aperto a tutti i cittadini?
«Sì, a prescindere dall’età del paziente. Il medico nel redigere la ricetta dematerializzata dovrà inserire la classe di priorità al fine di permettere all’utente di completare la prenotazione nel modo corretto».

Partite con una dozzina di prestazioni e poi?
«Partiamo con quelle prestazioni che sono maggiormente richieste: per darle un’idea sono visite che ogni anno ammontano a circa 3 milioni, 250 mila circa al mese. Alcune visite specialistiche si portano dietro anche una visita di diagnostica, ad esempio la prestazione cardiologica si porta dietro anche l’Ecg, oppure la visita broncopolmonare si porta dietro la spirometria. Poi seguiranno anche le prestazioni di diagnostica di laboratorio come le ecografie o le tac». 

I vaccini contro il Covid sono gratuiti ma le visite specialistiche prevedono il pagamento di un ticket, come si farà?
«L’utente riceverà l’identificativo unico, cioè l’“Iuv” e quel numero, che è sempre un codice, corrisponde al pagamento del ticket che potrà essere onorato in qualsiasi tabaccheria o anche on-line accedendo a “pagoPa”».

Per quanto riguarda le strutture? 
«Nel paniere rientrano tutte: sia le pubbliche che quelle private accreditate e questo consente di avere una massima trasparenza ma soprattutto limitare quanto più possibile i cosiddetti “no-show”».

Cioè le prenotazioni a cui non seguono le visite perché gli utenti non si presentano.
«Sì, oggi purtroppo abbiamo ancora un 20% di prenotazioni che si perdono nel senso che il paziente che prenota una visita magari oculistica a 40 giorni trova il modo di farla prima, anche privatamente, ma non comunica di non andare a quella prenotata con il “Recup” e dunque si occupa un posto a cui non segue una prestazione. Questo sistema consentirà di ridurre il “No-show” perché con l’alert 72 ore prima della prestazione prenotata l’utente potrà confermare o disdire e riprogrammare».

Però nel caso in cui non lo faccia e non si presenti cosa accade?
«Se la visita non viene confermata né riprogrammata pagherà comunque il ticket».

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