«I volontari hanno tagliato una grossa parte di erbacce cresciute a ridosso della staccionata che delimita i resti archeologici delle terme di Matidia – dice Giorgia Cuffaro, presidente dell’associazione Laborastoria -. Abbiamo, inoltre, rimosso i rovi di un percorso che conduce alla spalletta del ponte di Matidia che ora è in parte visibile, anche se presenta l’usura del tempo e soprattutto i danni provocati dalle radici». Laborastoria ha messo in cantiere altre due “archeo-mobilitazioni” attraverso cui arrivare a rendere visitabili sia le Terme che il ponte di Matidia e il prossimo autunno festeggiare, nel sito di notevole pregio storico, l’anniversario della morte di Salomina che risale al 119 d.C. Le Terme di Matidia rappresentano un importante collante per la comunità di Fiumicino, la testimonianza che affondano le proprie radici in tempi lontani e quindi rientrano a pieno titolo nella definizione di parco archeologico in virtù dei valori storici, paesaggistici e ambientali.
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