Euro 4 a Roma, piano della Regione: caldaie anti smog in casa per fare circolare le auto del 2006-2008

Inquinamento, varato maxi intervento: erogherà 220 milioni di euro per le «misure compensative»

Euro 4 a Roma, piano della Regione: caldaie anti smog in casa per fare circolare le auto del 2006-2008
di Francesco Pacifico
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 23:48

La Regione Lazio (per ora) rinvia la messa al bando di auto e furgoni Euro4 nella Fascia verde di Roma. Ma soltanto se i comuni interessati, e non soltanto il Campidoglio, metteranno in campo misure decisive per ripulire l’aria e abbattere le emissioni nell’atmosfera.

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Oltre a quelle delle auto anche quelle dei riscaldamenti, con l’ente guidato da Nicola Zingaretti che mette in campo 5 milioni di euro per cambiare i vecchi modelli. Ieri alla Pisana è arrivato il nuovo piano “Qualità dell’aria”, con il quale la giunta Zingaretti stanzia 220 milioni di euro per rinnovare il parco mezzi delle aziende di trasporti (compresi taxi e Ncc), per la conversione energetica di imprese come edifici pubblici e, soprattutto, per abbattere i gas di scarico nelle aree più inquinate.

Tornando alla circolazione degli Euro 4 - una questione molto sentita a Roma, non fosse altro perché qui il 53 per cento dei veicoli ha questo tipo di motorizzazione - la giunta del Lazio è molto chiara con i comuni del Lazio sopra i 10mila abitanti: non ci saranno limitazioni alla circolazione dal Primo novembre al 31 marzo di ogni anno per queste vetture, se realizzeranno «misure compensative e alternative». E proprio in questa direzione la Regione ha messo in campo 220 milioni di euro, che seguono i 3,1 miliardi già individuati per le grandi infrastrutture dei trasporti (come le ferrovie Roma Pescara e Orte Falconara), bus a basso impatto ambientale e treni delle metro, e efficientemente energetico di case e industrie. Guardando alle risorse, e oltre ai 5 milioni di euro per rottamare le vecchie caldaie, ci sono 4 milioni di euro per ripulire l’area nei comuni più inquinati, 19,4 milioni per autobus ad alta efficienza ambientale, 18 milioni per materiale rotabile ferroviario, 17 milioni per nodi di scambio treno-gomma, 14 milioni per i semafori e sistemi di trasporto intelligenti, 10,7 milioni per mobilità sostenibile e colonnine e altri 10 milioni per l’acquisto di vetture a basse emissioni per taxi e Ncc.

Quasi 70 milioni per l’efficientamento energetico e la digitalizzazione di edifici pubblici e case popolari o luoghi culturali che ospitano cinema, teatri e librerie, mentre altri 82, milioni andranno alle aziende per incentivare i processi di economia circolare.

GLI INVESTIMENTI

Quindici milioni per la riconversione verde delle imprese agricole e altri 15 per sviluppare anche le aree forestali. Spiega il governatore Nicola Zingaretti: «Siamo alla vigilia di una svolta che cambierà in meglio la vita delle persone, innanzitutto tutelando la loro salute, ma anche facilitando lo loro possibilità di muoversi, migliorando l’efficienza energetica delle loro abitazioni, e quindi pagando meno le bollette, favorendo le imprese, l’innovazione e la ricerca». Il presidente del Lazio ricorda, poi, che «con l’aggiornamento del Piano sulla qualità dell’aria» ci sono 220 milioni oltre a quelli già previsti e attivitati anche attraverso il Pnrr «per la lotta all’inquinamento e per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo». Aggiunge l’assessore alla Transizione ecologia, Roberta Lombardi, che ha materialmente curato il piano portato ieri in Consiglio regionale: «Con questo nuovo Piano proseguiamo un percorso partecipato con enti locali e cittadini volto a coniugare il rispetto degli obiettivi Ue di riduzione delle emissioni inquinanti, a tutela di salute e ambiente, con l’applicazione graduale degli interventi, nell’ambito della quale i Comuni interessati dovranno prevedere efficaci e comprovate misure compensative in grado di salvaguardare gli standard di qualità dell’aria».

LE LIMITAZIONI

Soprattutto il piano classifica i Comuni del Lazio, in base al rispetto degli standard di legge sull’inquinamento, in 4 classi diverse. Nella prima e nella seconda, chi supera i limiti, deve rinunciare al riscaldamento domestico alimentati a biomassa, come i camini, in inverno, se sono presenti altri caloriferi, all’installazione di impianti di produzione di energia elettrica a biomasse e alla circolazione degli Euro 4, «salvo misure compensative e alternative». La Capitale, poi, viene divisa in sei zone omogenee per la gestione delle misure per migliorare la qualità dell’aria, comprese quelle alternative al blocco dei veicoli: sono Mura Aureliane, Anello ferroviario, Fascia verde, Grande Raccordo Anulare, extra Gra e Ostia e Acilia. 

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