Roma, emergenza rifiuti, strade invase: è allerta roghi per San Silvestro

Strade di nuovo invase dai rifiuti, come in via Pescomaggiore
di Mauro Evangelisti e Stefania Piras
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Domenica 29 Dicembre 2019, 11:56
Via Cassia ieri alle 14 era ancora una discarica a cielo aperto. Due dipendenti dell'Ama con un furgoncino a mano provavano a recuperare i rifiuti dai marciapiedi, ma facevano ciò che potevano, con la solita immagine del cucchiaino per svuotare il mare. Lo stesso succedeva, sempre a Roma nord tra corso Francia e collina Fleming o, in altri quadranti, al Portuense, alla Rustica, a Talenti. La promessa di Ama - per la sera del 27 avremo ripulito tutto - non è stata mantenuta. In molte zone (per fortuna non ovunque) è stato un Natale nero sul fronte della raccolta, con l'aggravante che la crisi non è ancora terminata e che nelle prossime ore, con il rallentamento degli impianti di ricezione tra domenica e il primo gennaio, ci sarà un peggioramento della situazione. I festeggiamenti del 31 dicembre, come dimostra ciò che è successo un anno fa, rappresentano un'insidia in più, perché così tanti rifiuti lasciati sui marciapiedi e i botti sparati da cittadini incoscienti, rischiano di alimentari roghi e incendi. La corsa a ripulire i marciapiedi avrà un altro effetto negativo come già successe quest'estate: nell'emergenza, i cittadini (sbagliando) gettano i rifiuti dove capita e allo stesso tempo agli operai di Ama è stato detto di pulire il più rapidamente possibile, inevitabile dunque mescolare la tipologia di spazzatura, con contraccolpi immaginabili sull'efficacia della raccolta differenziataSPETTRO
Tutto questo sta avvenendo - è giusto chiarirlo perché non ci siano equivoci - con un periodo festivo che non è arrivato a tradimento perché Natale è sempre il 25 dicembre. Soprattutto gli impianti di trattamento e la discarica di Colleferro sono tutti operativi, dunque non ci sono giustificazioni contingenti per il flop di Natale. Tra l'altro, la Forestale, su disposizione della procura di Velletri, ha sequestrato una parte non più utilizzata dalla discarica di Colleferro, che però continuerà a funzionare normalmente, ma solo fino al 15 gennaio come previsto da molto tempo. Ecco, lo spettro è perfino più spaventoso: se in condizioni programmabili come il Natale, Ama va in tilt, cosa succederà quando non ci sarà più la discarica di Colleferro e l'azienda municipalizzata dovrà organizzare un complicatissimo smistamento dei rifiuti? Ama, la settimana scorsa, ha inviato una lettera alla Regione in cui indica, come richiesto dall'ordinanza firmata da Zingaretti, i quattro centri di trasferenza, le aree indispensabili per smistare la spazzatura una volta raccolta. La lista è nota: Maccarese e Rocca Cencia già sono autorizzate, ma Ama ha chiesto una autorizzazione di due anni (fino al 31 dicembre 2021) anche per via dei Romagnoli (nel municipio di Ostia) e Ponte Malnome, nella zona di Malagrotta. Ma nella lettera di Ama in realtà c'è un dettaglio molto importante: Ama vuole utilizzare Ponte Malnome anche come centro di stoccaggio, dunque dove accumulare rifiuti per tempi più lunghi. Roma Capitale è contraria alla realizzazione di centri stoccaggio all'interno del suo territorio e nel patto siglato con la Regione era stata esclusa questa ipotesi. Ma ancora il Campidoglio non ha rispettato la parte di accordo che gli compete: entro il 31 dicembre la giunta Raggi deve deliberare la scelta dell'area per la discarica di servizio, presumibilmente a Tragliatella (Municipio XIV). Tra domani e martedì dovrebbe arrivare il voto. Se invece ci sarà un cambiamento di programma, allora si tornerà alla casella del via e a un nuovo scontro istituzionale.
 
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