Donne forti che superano tutto e nonostante abbiano storie incredibili sono pronte a costruirne sempre di nuove. Donne a cui la vita non ha sempre sorriso ma che hanno saputo trasformare il momento difficile in risorsa, in opportunità. Donne bellissime e imperfette che perseguono sogni e grandi obbiettivi e che nell’era del Covid hanno pianto, sorriso, si sono rialzate e fatto tesoro di una tra le più devastanti esperienze del pianeta. Le storie sono molte, forse è importante continuare a raccontarle.
LA PSICOLOGA
Annamaria è un vulcano. Ha superato i quarant'anni lasciando che soltanto qualche piacevole ruga espressiva le rimanesse in viso. È bella perché lo dice ogni cellula della sua pelle e il magnetismo che trasmette ogni volta che parla. Ha sempre corso ininterrottamente e lavorato senza mai guardare l’orologio, se non per cadenzare l’orario d’ascolto dei suoi pazienti. Annamaria Mandese è una psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicoterapia e psicoanalitica con un bagaglio di grande esperienza, si divide tra Roma e Ancona. Lei è una guerriera che ha lottato contro il Covid: “A gennaio scorso – racconta – ho contratto il Covid in forma molto pesante. Un paziente, evidentemente positivo, non ha indossato correttamente la mascherina, quando sono entrata in stanza, nonostante i dispositivi di sicurezza, il virus ha fatto breccia. Sono finita in terapia intensiva, sono stata male per 17 lunghi giorni che però, paradossalmente, sono un tempo che mi è servito per riflettere”.
Riflettere alla corsa quotidiana, ai ritmi serrati di lavoro che forse portano nella vita di ognuno, spiega Annamaria, degli “eccessi” che non fanno bene: “Troppo lavoro va riequilibrato – continua la prof Mandese che è anche presidente e responsabile della didattica della SAPP di Roma, Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica riconosciuta dal Miur- sicuramente la vita va presa con ritmi diversi, favorendo anche la lentezza e il relax. Gli adolescenti hanno sofferto molto questa emergenza ma sono stati anche molto bravi a seguire le sedute psicologiche online di sostegno e orientamento”. Giovani che si fanno i tagli, che passano le giornate con il viso sul cellulare e che si sono chiusi in loro stessi. La via d'uscita c'è. I professionisti ci sono. Annamaria, sorride, li aiuta e li prende metaforicamente per mano perché sa bene che i danni invisibili sono spesso più gravi di quelli di fisici. Un'altra giornata l'aspetta tra studio, famiglia, formazione...
L’IMPRENDITRICE
Il Covid ha portato Mia nella vita di Yifan Lin, 43 anni, imprenditrice italiana di origine cinese, recentemente bersaglio di insulti razziali sui social a causa delle sue origini anziché per il suo impegno politico, le sue idee o convinzioni. La piccola Mia, 14 mesi e tanta dolcezza, ha letteralmente fatto girare la testa a sua madre.
Yifan Lin si rialza, cambia ancora, compra casa, si sposa e arriva ad aprire il primo ristorante giapponese a Roma gestito da una cinese. Diventa una eccellenza, acclamata e recensita. Lei è sempre dalla parte delle donne, responsabile per World Women Organization, finisce per diventare un punto di riferimento della comunità cinese a Roma: “Roma è la città più bella del mondo - dice Lin con gli occhi che le brillano - io mi considero romana, sono 31 anni che vivo qui e ho costruito la mia famiglia ma sono anche molto cinese. Sono due paesi così importanti che uno non esclude l’altro, anzi”. Ora Lin ha tre figli, il più grande, Andy, ha 19 anni e studia giurispridenza a Londra, Kevin, 17, fa il penultimo anno di liceo in una scuola internazionale a Roma e poi c'è la piccola Mia: “La fuga dalla capitale da parte dei giovani è una cosa triste – conclude Lin – è dovere di noi imprenditore, donne capaci, impegnarci per cercare di cambiare le cose. Insieme, con capacità e costanza possiamo farlo”.
LA MAMMA
Lei è la mamma con la maiuscola, Raffaella Wetzl, biologa, impiegata da sempre in un ospedale romano sull’Aurelia. Suo figlio è affetto da autismo, fortunatamente non in forma grave ma lo è e questo significa che Raffaella deve impegnarsi doppiamente, studiare, aggiornarsi per cercare di rendere la vita di suo figlio piacevole, non senza ostacoli ma quanto più possibile ricca di stimoli, esperienze, vicinanza che gli permettono di migliorarsi, sfidarsi e crescere. Seguire Raffaella, attiva sui social è scoprire un mondo nuovo, bello, difficile, ricco di valore.
Raffaella ha cresciuto suo figlio da sola, contornata dall’affetto dei suoi genitori e parenti ma con tutte le difficoltà di una donna e madre, lavoratrice che deve contare sulle proprie forze, rimanere in piedi qualsiasi cosa accada. Suo figlio è straordinario, lei è impegnata in progetti di inclusione, responsabile attiva in un centro romano capace di fornire strumenti adeguati per migliorare la qualità della vita dell’individuo con autismo e della sua famiglia. Qualche tempo fa ha scritto: “Ti attende una vita meravigliosa. Oltre la paura, le differenze e l'indifferenza. Perché tu, per tua natura, ti sei sempre sfidato ed è per questo che sei il mio maestro di vita”