Corse saltate, convogli pieni fino all’inverosimile, caos alle stazioni. Mentre il Governo invoca i “distanziamenti” anti virus, la ferrovia Roma Nord tra Civitacastellana e piazzale Flaminio, gestita dall’Atac, è una potenziale bomba epidemica: sui vagoni della linea che serve i pendolari che da Sant’Oreste, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo, Riano e anche dalla provincia di Viterbo devono raggiungere Roma, il distanziamento previsto dalle norme è un fatto puramente teorico. I passeggeri sono stipati come sardine e nessuno fa niente per impedirlo. Per lavoratori e studenti, migliaia e migliaia di pendolari, il pericolo è costante.
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Discussioni a bordo: «Via, ci infettiamo!».
Le proteste corrono sui social: ci sono decine di foto, commenti inferociti e segnalazioni che testimoniano la situazione di questi giorni. «Sui treni e nelle stazioni sorvegliate - scrive l’avvocato Mario Sabatino nella sua istanza - non è presente personale incaricato di verificare il rispetto dei limiti di capienza sulle vetture. Non viene assicurato il divieto di assembramenti con l’obbligo di distanziamento minimo tra le persone né viene verificato l’uso delle mascherine. Queste inadempienze - prosegue Sabatino - oltre a rappresentare una palese e gravissima violazione della normativa vigente in materia di contenimento del rischio epidemiologico, mettono a repentaglio la salute dei cittadini che quotidianamente utilizzano i treni della Roma-Nord per recarsi al lavoro o presso i luoghi di studio».