Cinema Palazzo, nostalgici delle Brigate Rosse e No Tav: i boss dell'occupazione nel mirino della Digos

Nostalgici delle Brigate Rosse e No Tav: i boss del cinema Palazzo nel mirino della Digos
di Marco Pasqua e Giuseppe Scarpa
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Mercoledì 16 Ottobre 2019, 01:11 - Ultimo aggiornamento: 13:06

L’occupazione era nata come una “forma di protesta” contro la decisione di trasformare un ex cinema in una sala giochi. Col tempo, però, quel posto è diventato punto di incontro per ammiratori e nostalgici delle Brigate rosse. Tutto parte nell’aprile del 2011. Diedero inizio all’occupazione dell’immobile dell’ex Cinema Palazzo l’attrice Sabina Guzzanti ed altre 11 persone. Ad oggi tutte sotto processo con l’accusa di invasione arbitraria di terreni o edifici altrui. Con la Guzzanti, alla sbarra, c’è anche il deputato del Pd, Marco Miccoli, l’ex consigliere capitolino di Sel, Andrea Alzetta, detto Tarzan, e Nunzio D’Erme, ex leader dei centri sociali romani. Gli imputati sono accusati di avere «in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso - si legge nel capo d’imputazione - arbitrariamente invaso al fine di occuparlo lo stabile sito in Roma in piazza dei Sanniti».
La mattina del 15 aprile 2011 un gruppo di 15 persone si è introdotto nella struttura costringendo gli operai a lasciare l’edificio. Il blitz, «partito come azione estemporanea di protesta - come scrive il gip nell’atto in cui chiese il sequestro della struttura - si è protratta nel tempo trasformandosi in una occupazione». 
 

 



Nunzio D'Erme, a sinistra, e l'ex Br, Barbara Balzerani, durante il dibattito al Cinema Palazzo

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Non ci sono solo i dibattiti, le feste e gli aperitivi sponsorizzati sui social, dietro a questo palazzo occupato, nel cuore della rossa San Lorenzo. Quello che il vice-sindaco, Luca Bergamo ha definito, ieri, un «presidio culturale di grande valore» e Marta Bonafoni, capogruppo in Regione della Civica di Zingaretti uno «spazio fondamentale» - in linea con il pensiero del sottosegretario ai Beni Culturali, la grillina Laura Orrico - è in realtà un punto di ritrovo di nostalgici delle Br, neanche troppo nascosto, dell’eversione di sinistra più pericolosa. Quando, l’anno scorso, a giugno, iniziò a circolare un video che mostrava la primula rossa delle Br, Barbara Balzerani, conversare con grande disinvoltura con D’Erme, proprio al Cinema Palazzo, in molti iniziarono ad aprire gli occhi sulle frequentazioni dietro a quelle quattro mura. Non stupì certo la Digos, che gli occhi li aveva aperti già da tempo, e sapeva bene chi era solito incontrarsi in piazza dei Sanniti, all’interno della struttura sottratta otto anni e mezzo fa alla Area Domus, legittima proprietaria dello stabile. La stessa che, ieri, con un ufficiale giudiziario, ne è rientrata in possesso per appena un’ora, giusto il tempo che gli antagonisti potessero forzare un portone, rompere i sigilli e riprendere possesso dell’ex cinema. In questi anni, nei due piani per mille metri quadrati di superficie, si sono tenute alcune delle più importanti riunioni organizzative degli antagonisti della galassia che naviga nella sinistra extraparlamentare. Quando si è trattato di organizzare dei cortei, delle azioni di protesta eclatanti – a partire da quelle firmate dal movimento No Tav – è stato qui che si sono ritrovati i giovani dei centri sociali. Non solo Nunzio D’Erme – che ha un ruolo ormai marginale all’interno dei movimenti lotta per la casa – ma anche Andrea Alzetta, Tarzan. Non c’è un vero e proprio capo, perché la gestione è collegiale. Qui vengono esposte le tesi della sinistra radicale, dove si dà voce anche ad ex Br, come la Balzerani, che, nel contestato video, sembrò ricordare quegli anni con una malinconia esaltata dallo stesso D’Erme. 

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