Roma, all'Atac via 300 persone: deve assumerle Cotral (ma non sanno guidare)

Roma, all'Atac via 300 persone: deve assumerle Cotral (ma non sanno guidare)
di Francesco Pacifico
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Domenica 16 Maggio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 11:09

Il timore della Regione e dei sindacati è che Atac voglia fare della Roma Lido e della Roma Viterbo due bad company. Anche perché, nel passaggio delle due ferrovie concesse dalla municipalizzata a Cotral e Astral, via Prenestina avrebbe inserito il doppio dei dipendenti previsti: oltre 300. E non solo operativi (macchinisti, controllori, operai addetti alla manutenzione), ma anche amministrativi e addetti alle pulizie, considerati non strategici dalla nuova proprietà.

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RITARDI
Entro luglio la gestione di Roma Lido e Roma Viterbo, stando agli accordi già presi da Comune e Regione, dovrebbe essere trasferita da Atac a Cotral e Astral. Ma tutto l'iter burocratico per il passaggio sta rallentando giorno dopo giorno: mancano, per esempio, la documentazione per il trasferimento dei dipendenti, quella per gestire la transizione in attesa dell'arrivo delle nuove licenze fino all'elenco dei treni da sottoporre a manutenzione o l'autorizzazione a usare il fosso della Magliana come officina. Il tutto in un clima già teso di suo dopo l'incidente dello scorso 2 aprile, quando si staccò un cavo elettrico dall'impianto di alimentazione che finì per colpire un treno in quel momento di passaggio all'altezza di Tor di Valle, causando anche un principio d'incendio.
In quest'ottica si registra lo scontro tra la Regione e l'Atac sul trasferimento dei dipendenti.

Le controllate di via Cristoforo Colombo, Cotral e Astral, si sarebbero lamentate che nella lista delle maestranze da spostare ci sono anche amministrativi e addetti alle pulizie, che pure la stessa Atac utilizzerebbe anche per le attività su bus e metropolitane. I quali, però, non guidano treni o li riparano. Invece sarebbero necessarie soltanto figure operative. Ma anche su questo fronte Atac dà una versione diversa, spiegando che parliamo sempre di lavoratori impegnati sulle due linee.

 


In agitazione anche i sindacati confederali di Atac. In una nota hanno accusato che «si stanno susseguendo telefonate individuali ai lavoratori in molteplici direzioni aziendali, atte a richiedere delle volontarietà al trasferimento lavorativo presso altre aziende della Regione Lazio» e «senza il rispetto dei contratti e delle leggi vigenti».

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