Atac, il Comune: «Aumentare le corse, troppe zone mal collegate». Ricorso ai pullman turistici privati

Atac, il Comune: «Aumentare le corse, troppe zone mal collegate». Ricorso ai pullman turistici privati
di Francesco Pacifico
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Domenica 9 Maggio 2021, 08:20

Aumentare del 10 per cento le corse di bus e metropolitane. Per garantire almeno una percorrenza di quasi una quindicina di milioni di chilometri ulteriori. Che a loro volta si traducono in un autobus e un treno in più all'ora su tutte le linee previste in città. Navette a chiamata, come se fossero dei taxi collettivi ma a un prezzo calmierato, per aggiungere collegamenti verso la periferia. Maggiore utilizzo dei pullman privati, già affittati per rispondere all'emergenza Covid sulle tratte scolastiche, pur di ampliare la flotta.

 

Nei giorni scorsi il Comune ha sbloccato l'arrivo di 82 nuovi autobus in comodato per Atac, ma questa settimana entra nel vivo la trattativa con la municipalizzata per il nuovo contratto di servizio, visto che quello vecchio, già prorogato nel 2019, scade il prossimo 4 dicembre. E il Campidoglio ha mandato un chiaro messaggio alla sua controllata: per il prossimo futuro vuole un servizio più capillare a Roma, anche superando i 600 milioni di euro da riconoscere a via Prenestina, contro i 560 milioni stanziati finora.

Una richiesta che Atac è pronta ad accettare, anche se in questi anni non ha mai raggiunto il target di chilometraggio concordato.

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Intanto perché servono soldi per garantire il pagamento delle rate del concordato ed evitare il fallimento: il governo non ha ancora girato tutti i fondi dei ristori attesi per il crollo dei passeggeri, mentre il Comune non ha approvato le delibere per acquistare ex depositi in disuso e rinunciare a una parte dei crediti vantati. E se nel 2019 l'azienda aveva incassato dalla bigliettazione 270 milioni di euro, nel 2020 con il Covid questa voce era scesa a 120 milioni di euro, mentre le prospettive per il 2021 sono ancora più nere, visto che a oggi s'incamerano 8 milioni al mese. Quindi si rischia di chiudere l'anno con meno di 100 milioni dal canale che deve portare un terzo delle risorse totali. Inoltre, i vertici della municipalizzata, a fronte di un 10 per cento in più di chilometri/vetture richiesti, sperano di avere risorse anche per aumentare i mezzi della flotta e i dipendenti (ora sono oltre 11mila) almeno del 7 per cento.


Per portare il chilometraggio per vetture da circa 120 milioni a oltre 135 milioni di km Atac e il Comune hanno avviato un profondo restyling alla rete, iniziando a rimodulare le corse oggi in programma. In quest'ottica è già partito un monitoraggio sulle linee da potenziare e tra queste ci saranno sicuramente la 542 tra il Verano e piazza delle Camelie, il 913 da Monte Mario a piazza Cavour, il 223 da Termini alla Giustiniana, la 058 tra Ponte Mammolo e Tor Vergata o la 301 tra Grottarossa e Lepanto. Già entro la fine dell'anno, e con il Covid che ha spalmato su più fasce gli orari di ingresso di scuole e uffici, la municipalizzata proverà a inserire nuove corse sui mezzi di superficie tra le 7 e le 10 del mattino. Guardando più al futuro, si vogliono confermare tutte le tratte aggiunte nelle linee scolastiche dall'inizio del 2021 e soprattutto ampliare il numero di pullman turistici affittati da compagnie private per potenziare la flotta di via Prenestina. La quale, anche con l'introduzione delle prossime vetture, è ferma a 1.700 mezzi totali, con un'anzianità media di quasi 10 anni. Tanto che nel 30 per cento dei casi, ogni giorno, sono costrette a restare ferme o a rientrare in deposito per fare manutenzione.

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LA SPERIMENTAZIONE
Come detto, il Comune reputa non soddisfacente la copertura garantita da Atac sul territorio capitolino. Dal canto suo, l'azienda lamenta l'anzianità del suo parco auto e le alte spese per sistemare le macchine, che in molti casi sarebbero da rottamare. Viste le difficoltà, le parti, su input dell'Agenzia capitolina per la Mobilità, hanno deciso di reintrodurre i cosiddetti bus a chiamata, che Roma aveva già sperimentato all'inizio degli anni 2000 verso le periferie. In poche parole, gli utenti chiamano un numero verde o si collegano all'App dell'azienda per prenotare a un determinato orario una corsa che li conduca prima verso il Centro eppoi li riporti a casa. Il costo dell'operazione sarà recuperato facendo pagare ai passeggeri un prezzo più alto di quello del biglietto ordinario. Le prima sperimentazioni dovrebbero iniziare in autunno.
 

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