I due avevano anche costretto l’anziano ad andare a chiedere l’elemosina di fronte a una farmacia di Acilia e le somme venivano giornalmente ritirate dalla coppia. I carabinieri, avuto sentore di questa drammatica situazione di sottomissione, hanno avviato una serie di servizi di appostamento nei pressi della farmacia per verificare quanto giunto alle loro orecchie, documentando le vessazioni imposte dai coniugi al povero pensionato. La vittima, inoltre, era indotta a chiedere l’elemosina anche nei giorni in cui doveva sottoporsi a dialisi, nonostante le condizioni fisiche precarie. Nel corso di una consegna di denaro da parte del 73enne alla donna, i militari sono entrati in azione, portando tutti i protagonisti della vicenda in caserma.
Dopo un’iniziale reticenza nel raccontare la vicenda, per paura di ritorsioni da parte degli aguzzini, il 73enne, rincuorato dai carabinieri, ha messo nero su bianco l’intera storia.
L’incubo dell’anziano si è concluso con l’arresto della donna con l’accusa di riduzione in schiavitù aggravata in concorso con il marito, quest’ultimo, a sua volta, denunciato a piede libero per gli stessi reati. La 61enne è stata rinchiusa nel carcere di Rebibbia, sezione femminile, in attesa di processo e l’uomo è stato accompagnato a casa dai carabinieri che lo hanno salvato e con i quali molto probabilmente trascorrerà le prossime festività.
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