Vipera morde tre setter inglesi, un altro cane la cattura e la uccide. La proprietaria: «Colpiti al muso e alla lingua, si salveranno»

L'episodio pochi giorni fa all’interno di un’azienda agricola a Calcata. L’esperto: «Sorvegliate sempre i vostri fidi»

I tre setter morsi da una vipera e ricoverati in una clinica veterinaria
di Alessia Perreca
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 18:19

Il veterinario è fiducioso: i tre setter inglesi morsi da una vipera - alla lingua e al muso -  guariranno, ma ci vorrà del tempo. L'episodio è avvenuto giorni fa in un'azienda agricola a Calcata, alle porte della Capitale. «La giornata era calda - racconta Ilaria proprietaria dei cani a “Il Messaggero” - ero sul trattore e tutti e cinque giocavano vicino a me. Si sono avventati sopra a un cespuglio di noccioli e tre di loro sono stati attaccati e morsi da una vipera». Ma non è tutto: nella “colluttazione” uno dei cinque setter - il più piccolo (di dieci mesi) - ha ucciso il rettile.

Il ricovero e le cure presso una clinica veterinaria

I cani sono stati immediatamente presi in carico dal personale medico di una clinica veterinaria e sono tuttora sotto osservazione. «Sono sottoposti a flebo con antibiotico e cortisone - spiega Ilaria - e per il più grande ci vorrà più tempo per la guarigione perché colpito alla lingua che si è gonfiata immediatamente.

Con il morso di vipera tendono a svenire e subire paralisi». Anche gli altri due setter hanno manifestato in un secondo momento i sintomi e sono stati condotti presso la clinica per le cure.   

Cani e rettili, i consigli dell’esperto

Con la primavera e l'arrivo dei primi caldi iniziano a ricomparire vespe, api e anche vipere, pericolose non solo per l’essere umano, ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Secondo l’esperto Andrea Lunerti «i cani non devono essere troppo aggressivi nei confronti dei rettili, soprattutto con una vipera. Con il morso non sempre viene inoculata la dose massima di veleno, in certi casi può essere un morso “secco” e i cani possono salvarsi». È opportuno – osserva l’etologo – «sorvegliare sempre e comunque (in ogni luogo e circostanza) i nostri fidi perché l’attacco di una vipera avviene in un quarto di secondo e può talvolta risultare letale». «Peraltro – aggiunge Lunerti – assistiamo a un cambiamento climatico significativo che ha permesso agli animali di superare un "inverno non inverno". Il caldo anomalo suggerisce fisiologicamente agli animali la possibilità di un cataclisma: le specie deambulano il più possibile per ricercare cibo e perché sanno che dovranno superare prove di resistenza fisica. Le vespe sono pronte a riprodursi e le vipere sono in forte iperattività: una serie di eventi che ci anticipa l’arrivo di una stagione fortemente calda quanto impegnativa».

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