Roma, tram senza condizionatori. E l'Atac pensa ai ventilatori (dopo le proteste degli utenti)

L'azienda ha respinto la richiesta, ma avrebbe promesso in alcuni incontri informali delle soluzioni: ventilatori a bordo e macchinette distributrici d'acqua minerale ai capolinea per rinfrescarsi

Roma, tram senza condizionatori. E l'Atac pensa ai ventilatori (dopo le proteste degli utenti)
di Francesco Pacifico
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Sabato 22 Luglio 2023, 06:47

Sono rumorosi. Viaggiano lentamente. Impongono un forte dispendio di energia. E - circostanza gravissima nei giorni di Caronte - sono caldissimi. Tanto che i sindacati confederali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Fna) hanno chiesto ad Atac di fermare la ventina di vecchi tram Stanga, ancora in circolazione a Roma. Per tutta risposta l'azienda ha respinto la richiesta, ma avrebbe promesso in alcuni incontri informali delle soluzioni: ventilatori a bordo e macchinette distributrici d'acqua minerale ai capolinea per rinfrescarsi.

Racconta Roberto Ricci, segretario generale della Fit Cisl del Lazio: «Gli Stanga sono stati costruiti alla fine degli anni Quaranta e, vecchi come sono, non sono dotati di aria condizionata.

Di conseguenza, sta diventando impossibile per i tramvieri guidarli e per i passeggeri salirci. Abbiamo allora chiesto di sospenderne la circolazione, sostituendoli con le navette, oppure, se proprio è necessario, di utilizzarli soltanto nelle ore mattutine o in serata. C'è stato risposto che non è possibile e, a livello informale, ci hanno annunciato che si sta studiando la possibilità di installare dei ventilatori. Ventilatori! E dove li comprano, su internet?».

Lunedì Atac vedrà le Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, per annunciare le prime soluzioni. Come detto, si stanno vagliando la possibilità di installare ventilatori sui mezzi - gli impianti di aria condizionata sono troppo onerosi per queste vetture - e distributori d'acqua ai capolinea. L'azienda, però, ha chiarito che è impossibile fermare le vetture degli anni Quaranta: gli Stanga in circolazione sono una ventina, una terzo della flotta dei tram che anche con i mezzi più nuovi non supera le settanta unità. Quindi, per quanto i tram siano sempre più nel mirino degli utenti - chiedere ai residenti dei quartieri dove circolano - per i disagi arrecati, Atac è costretta a tenerli in circolazione per mantenere il servizio.

I FILOBUS

In via Prenestina, però, si registrano problemi anche sul fronte dei filobus, mezzi che per quasi un biennio (da metà del 2020 alla fine del 2022) sono rimasti nei depositi. Alla rimessa di Monte Sacro dei 20 filobus ospitati, denunciano i sindacati, ne vengono utilizzati ogni giorno soltanto due. Spiega Ricci (Fit Cisl): «In teoria la metà sarebbe funzionante, mentre gli altri o sono guasti oppure perché sono stati inviati in officine esterne. Ma vengono messi in circolazione con parsimonia perché mancano gli addetti alle manutenzioni in questo sito: ci sono cinque operai, ne servirebbero il doppio. Di conseguenza, non possiamo usare queste vetture che non inquinano e caricano il doppio dei passeggeri rispetto ai bus». Per la cronaca, molti autisti presenti a Monte Sacro vengono utilizzati per guidare i bus di Grottarossa, mentre il servizio dei filobus è garantito per la maggior parte con i mezzi presenti nel deposito di Tor Pagnotta. «Ma in ogni caso - conclude Ricci - si sprecano risorse».


Intanto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Fna hanno proclamato una giornata di sciopero lunedì prossimo dalle 8.30 alle 12.30 in solidarietà ai lavoratori di via Candoni, ancora una volta vittime di aggressioni da parte degli occupanti del vicino campo rom. Martedì scorso, sconosciuti hanno scagliato dall'insediamento pietre, danneggiando due vetture che stava rientrando nella rimessa. Un fenomeno che si ripete da anni e che, nei mesi scorsi, ha visto anche l'assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, chiedere lo spostamento del campo nomadi. Da qui la proclamazione dell'agitazione nel sito di Candiani, dove si dovrebbero fermare per 4 ore i circa 800 addetti e sono ospitate oltre 300 vetture, che potrebbero non entrare in servizio. «Non si può pensare che, accanto a una rimessa di autobus che servono l'intera città - scrivono le confederazioni - sia consentita la presenza di un campo nomadi, i cui residenti senza sosta lanciano pietre alle vetture in transito, puntando all'altezza della cabina guida». Ama, che già in passato ha più volte reclamato l'intervento della Prefettura, avrebbe chiesto alla commissione di garanzia sugli scioperi di differire la protesta.

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