Parte il Rome Technopole: a Pietralata il polo tecnologico del futuro

Tre edifici, spazi verdi, laboratori di ricerca e incubatori di impresa: 7.500 metri quadri e 31 milioni di investimenti

Un momento della ufficializzazione della concessione del diritto di superficie da parte del Comune a favore della Fondazione Rome Technopole
di Fernando M. Magliaro
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Giovedì 19 Ottobre 2023, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 11:44

Un nucleo di spazi verdi aperti, laboratori di ricerca, sale multimediali e incubatori di impresa. È stato presentato questa mattina il primo lotto del progetto Rome Technopole: un polo tecnologico con una superficie totale di oltre 7.500 metri quadri che sorgerà nel quadrante di Pietralata e ospiterà, tra le altre cose, la sede della Fondazione Rome Technopole.

Cos'è Rome Technopole

Rome Technopole riunisce le 7 principali università con sede nel Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di Commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese.

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Il progetto

Nel complesso il Technopole sarà costituito da tre edifici più le aree pertinenziali verdi e sarà realizzato in due fasi: la prima prevede la costruzione, a cura di Rome Technopole con finanziamento Pnrr - circa 11 milioni di euro -, di un edificio sull'area oggi concessa da Roma Capitale. Il secondo step invece prevede la costruzione di altri due conmplessi (più aree pertinenziali) con fondi regionali del Programma regionale Fesr 2021-26 (circa 20 milioni di euro) a cura di Roma Capitale.

Si tratta di un ecosistema di innovazione finanziato dal Ministero dell'Università nell'ambito del Pnrr a carattere regionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l'innovazione nell'ambito delle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.

La concessione degli spazi da parte del Comune per la realizzazione della sede di Rome

Technopole è a titolo non oneroso, avrà una durata di 99 anni a partire dalla sottoscrizione dell'apposita convenzione ed è il contributo di Roma alla Fondazione, in qualità di fondatore promotore.

Per quanto riguarda il secondo lotto sarà composto da due nuovi edifici per un totale di circa 5.300 mq, organizzati in aree e servizi comuni, comprese le aree di rappresentanza, Aule e sale multimediali per attività didattiche e formative, laboratori di ricerca, aree per il trasferimento tecnologico e incubatori di impresa. Tutti gli edifici saranno caratterizzati dall'impiego delle più avanzate soluzioni tecnologiche che li renderanno autosufficienti dal punto di vista energetico, fortemente improntati alla circolarità delle risorse in uso e capaci di contribuire al cammino verso la decarbonizzazione e la piena neutralità climatica dell'area.

Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio è stata ufficializzata questa mattina la concessione del diritto di superficie da parte del Comune a favore della Fondazione. Insieme al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, erano presenti la rettrice Antonella Polimeni, la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, il vice presidente Unindustria Alessandro Francolini, l'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, e l'assessore al Patrimonio di Roma, Tobia Zevi.

«Un progetto sostenuto con 11 milioni dal Pnrr e con circa 25 milioni dai fondi regionali del Programma Fesr 2021-26», ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. «Un'opera che ancoriamo a un polo territoriale, che è quello di Pietralata e che, insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti, insiste su tutta l'area Tiburtina - ha aggiunto -.

Si completa così una delle aree strategiche e infrastrutturali della città che sarà un luogo vibrante in cui il Rome Technopole sarà il fiore all'occhiello con la sua ambizione e la sua potenzialità».

«Una finestra spalancata sul futuro», ha sottolineato Angelilli. «Un progetto con tempi molto chiari e netti. Una straordinaria opportunità e una grande sfida che stiamo prendendo tutti con grande entusiasmo. Un'opera che ci farà fare un passo in avanti di 10 anni, di innovazione tecnologica e formazione a servizio del sistema Lazio e del sistema Paese».

«Per noi il Rome Technopole è una porta sul futuro nata per valorizzare le eccellenze dei nostri atenei e potenziare le sinergie con le filiere industriali strategiche – ha aggiunto Francolini - riunendo in un unico grande e riconoscibile polo multi-tecnologico per l'alta formazione e la ricerca su tre specializzazioni al centro delle grandi trasformazioni dei prossimi decenni: digitale, energia e salute».

«Il progetto di Rome Technopole è caratterizzato dalle più avanzate soluzioni tecnologiche sul piano energetico. Tutti gli edifici saranno completamente autosufficienti a livello energetico. L'energia verrà prodotta al 100 per cento da fonti rinnovabili, attraverso la combinazione di fotovoltaico, sistemi innovativi all'idrogeno per l'energia elettrica e da geotermia a circuito aperto e sarà conseguito l'obiettivo di zero emissioni». Lo ha detto Antonella Polimeni, Rettrice dell'Università La Sapienza di Roma e presidente della Fondazione Rome Technopole.

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