Roma, beni per 10 milioni confiscati a un imprenditore e al figlio 45enne: si arricchivano smaltendo illegalmente rifiuti tossici

Reati di autoriciclaggio e intestazione fittizia

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Lunedì 11 Settembre 2023, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 07:54

Beni per oltre 10 milioni di euro sono stati confiscati ad una famiglia di imprenditori operante nel settore dei rifiuti e nell’immobiliare in provincia di Roma. Il provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale per le Misure di Prevenzione di Roma e richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia è stato eseguito dalla Polizia di Stato del Servizio Centrale Anticrimine e dall’Amministrativa. L’ordinanza scaturisce dall’inchiesta 'Dark Side', che portò alla scoperta di una discarica abusiva in provincia di Latina, dove venivano interrati rifiuti tossici. In quell’occasione vennero arrestate 16 persone.

L'indagine

Nell'indagine era rimasta coinvolta anche un'impresa di Ardea (Rm), riconducibile alla famiglia a cui sono stati sequestrati i beni oggi. Si scoprì, in quella occasione, che nelle operazioni di smaltimento illecito, ingenti quantitativi di rifiuti speciali pericolosi venivano conferiti in una discarica abusiva di Aprilia (Lt). Per tali fatti i tre soggetti sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Roma per traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale. Il giro milionario di proventi illeciti sarebbero stati reinvestiti nella stessa società allo scopo di occultarne l'origine illecita innescando reati di autoriciclaggio e intestazione fittizia, nonchè nell'acquisizione di ulteriori utilità, celandole dietro ulteriori schermi societari. L'indagine svolta da investigatori e inquirenti capitolini hanno abbracciato l'arco temporale di circa un trentennio evidenziando una rilevante sproporzione tra i beni posseduti, direttamente o indirettamente, e i redditi dichiarati o l'attività economica svolta. 

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